Vincendo 103-90 sui Boston Celtics, la squadra di Steve Kerr si è laureata campione per la quarta volta negli ultimi otto anni
Il titolo Nba è andato ai californiani Golden State Warriors, grazie al 103-90 inflitto ai Boston Celtics in gara-6 della finalissima, chiudendo così la serie sul 4-2.
Dopo essersi ritrovati sotto per 2-1 i guerrieri sono stati capaci di ribaltare la serie con tre successi consecutivi. I Celtics non sono pertanto riusciti a conquistare il diciottesimo titolo della loro storia, l’ultimo dei quali risale al 1986.
Il mattatore dell’ultima serata del grande basket americano è stato ancora una volta Stephen Curry, nominato Mvp delle finali (31,2 punti di media, 6 rimbalzi e 5 assist), capace di mettere a referto 34 punti (6 su 11 dai tre punti), 7 rimbalzi e 7 assist. Non può non festeggiare anche Steve Kerr, al nono anello vinto complessivo, il quarto da allenatore.
Oltre all’apporto di Curry, per i Warriors è stato fondamentale il ritorno di Klay Thompson a gennaio dopo il grave infortunio subito nella finale del 2019, persa contro i Toronto Raptors. I due, assieme a Draymond Green e Andre Iguodala si sono resi così protagonisti di tutti e quattro gli ultimi "anelli" vinti dalla franchigia di San Francisco.
Per Golden State (che succede ai Milwuakee Bucks) si tratta del settimo titolo della storia e addirittura del quarto titolo degli ultimi otto anni.