CICLISMO

Britannico il primo vincitore del Tour de Suisse 2022

Stephen Williams vince allo sprint la prima frazione con partenza e arrivo a Kuesnacht

12 giugno 2022
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Grande protagonista della prima frazione è stato il caldo torrido, che ha tormentato i corridori lungo tutti i 178 km con partenza e arrivo a Kuesnacht, con continui scollinamenti fra la famosa Goldkueste – sul lago di Zurigo – e le rive del Greifensee. E probabilmente è stata proprio la temperatura tropicale a togliere a Gino Maeder e altri favoriti, nel momento decisivo, l’energia necessaria a rimanere aggrappati ai migliori di giornata. L’elvetico è giunto così al traguardo con quasi 1 minuto di ritardo, al pari del colombiano Daniel Martinez e del francese Thibaut Pinot. Sempre meglio di Tom Pidcock, a ogni modo: il britannico ha accusato infatti addirittura 1’29.

Sul gradino più alto del podio della prima frazione del Tour numero 85 è salito il 26enne Stephen Williams, outsider che fin qui non aveva mai vinto nulla nell’ambito del World Tour. Il suo successo più prestigioso è stato infatti il Giro di Croazia lo scorso anno (classifica finale). Il britannico della Bahrain, allo sprint, è emerso con perentoria prepotenza ed è riuscito a beffare il tedesco Schachmann (Bora) e il danese Kron (Lotto). A movimentare la prima tappa ci hanno pensato sette uomini che hanno dato vita a una fuga che, a un certo punto, si poteva pensare che giungesse fino in porto, come ogni tanto succede alle cosiddette fughe-bidone. Ma gli inseguitori, una volta resisi conto del possibile pericolo (4 minuti di ritardo), hanno serrato le fila, organizzando una rincorsa che, pian piano, ha risucchiato tutti i fuggitivi. Fra questi, menzione speciale per Simon Vitzthum: il ventisettenne di Arbon è stato l’ultimo ad arrendersi quando al traguardo mancavano meno di 7 km, ed è stato senz’altro il più combattivo dell’intera frazione.

Una volta ricompattato il gruppo, a scattare sono stati il russo Vlasov – vincitore del Romandia – e il belga Evenepoel, trionfatore nella Liegi. Allo striscione finale mancavano un paio di chilometri, ma la loro azione non è stata in grado di creare il vuoto, e non è nemmeno durata molto. Invece di andarsene via di forza per giocarsi il successo in uno sprint a due, hanno infatti tatticheggiato troppo, permettendo al gruppo di ricucire lo strappo poco prima dell’arco che segnalava gli ultimi 500 metri. A quel punto, a disputarsi la vittoria in volata su un falsopiano discendente c’erano una quindicina di corridori. A spuntarla è stato come detto il britannico Williams, senz’altro fra i meno attesi. L’uomo della Bahrain ha però vinto meritatamente, sviluppando al momento giusto i colpi di pedale risolutivi. Forse ha goduto di troppa libertà, e lui è stato bravo ad approfittarne e infilare nel carniere tappa e maglia, regolando gente del calibro di Pozzovivo, Yates, Fuglsang, Thomas ed Evenepoel.

Buoni segnali sono giunti da Marc Hirschi, che ha mostrato di avere la gamba buona. Il bernese, vincitore pochi giorni fa a Gippingen, ha chiuso ai piedi del podio. Non ci fossero così tante salite in cartellone, potrebbe fare un pensierino alla classifica generale, ma è più probabile che il bernese punti a lasciare inciso il suo nome su qualche successo di tappa. Del resto, sarebbe ora: al Tour de Suisse non ha mai vinto. Buone cose ha fatto anche Stefan Kueng, che tornava alle competizioni dopo la pausa seguita al suo terzo posto alla Roubaix di metà aprile. Abbiamo visto il turgoviese addirittura tentare un attacco sulla salita conclusiva, il che fa davvero ben sperare per i prossimi giorni. Allo sprint ha sbagliato qualcosa, e gli è toccato accontentarsi del settimo posto finale. Il più deludente fra gli svizzeri, come detto, è stato Gino Maeder, sulle spalle del quale poggiano probabilmente le più grandi aspettative per la classifica finale. Il nativo di Aigle ha chiuso soltanto 37°, staccato come detto di quasi 1 primo. La seconda tappa, lunedì, porterà i corridori da Kuesnacht a Aesch, nel Canton Basilea Campagna. 199 km con 1 Gpm di terza categoria e 2 di seconda, fra cui lo Challpass, posto a meno di 20 km dal traguardo.