CICLISMO

Marc Hirschi outsider nella Liegi-Bastogne-Liegi

L’elvetico non è ancora al top dopo un intervento chirurgico all’anca. Tra i favoriti Alaphilippe, Valverde e il solito Pogacar

Tadej Pogacar, compagno di squadra di Hirschi e grande favorito
22 aprile 2022
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È l’ultima classica del ciclo primaverile, la Doyenne, la più antica (prima edizione nel 1892). La Liegi - Bastogne - Liegi chiude la lunga serie delle corse di un giorno e lascerà spazio da martedì al Tour de Romandie e alle grandi corse a tappe. Il percorso dell’edizione 2022 proporrà 254,7 km, frastagliati da dieci côte per complessivi 21,6 km. Le salite iconiche non mancheranno, con lo Stokeu, la Redoute, o la Roche-aux-Faucons, l’ultima in programma, posta a 13 km dall’arrivo. Tra i favoriti per la vittoria, i soliti nomi: quelli dei belgi Wout van Aert e Remco Evenepoel, dello sloveno Tadej Pogacar e del campione del mondo Julian Alaphilippe, dell’eterno spagnolo Alejandro Valverde, ma tra gli outsider spicca anche quello di Marc Hirschi.

Nella stagione 2020, compressa a causa della pandemia, il bernese aveva vinto la Freccia vallone, chiuso al secondo posto la Liegi e al terzo i Mondiali di Imola. Ma lo scorso anno non è riuscito a riproporsi sui medesimi livelli, con una sola vittoria al Giro del Lussemburgo. Il ritiro ai Mondiali e il 36º posto al Lombardia hanno fatto capire all’elvetico che occorreva correre ai ripari. E così, durante l’inverno si è sottoposto a un intervento chirurgico all’anca (dovuto a una gamba un po’ più corta dell’altra) che lo ha costretto a trascorrere Natale e Capodanno con le stampelle, mentre i suoi colleghi già erano al lavoro per preparare la nuova stagione... «Appena messo in archivio l’intervento, ho iniziato a focalizzarmi sul mio rientro». Il 23enne ha lanciato la stagione il 20 marzo con la vittoria nella "Per sempre Alfredo", corsa fiorentina invero snobbata dai nomi più prestigiosi... «Si è trattato di un momento molto importante per il mio morale, la prova che non avevo perso troppo terreno rispetto agli avversari».

Per ritrovare la condizione migliore, però, Hirschi dovrà armarsi di pazienza... «Il corpo si deve adattare, i muscoli attorno all’osso devono abituarsi a un nuovo movimento. Può trascorrere anche un anno prima di ritrovare la completa normalità». Quest’anno in undici giorni di corsa l’elvetico si è piazzato sette volte nella top 10, con un eccellente nono posto all’Amstel Gold Race. Mercoledì alla Freccia non è stato in grado di inserirsi nella lotta tra i migliori (32º), domenica proverà a rifarsi nella più esigente Liegi. Anche se la Uae Emirates punterà soprattutto su Pogacar, ultimo vincitore e tra i grandi favoriti, Hirschi potrà comunque godere di alcune libertà... «Sono contento che la squadra mi conceda la possibilità di muovermi. Tadej è il numero uno, ma è sempre meglio avere a disposizione due carte da giocare».

Da martedì Hirschi sarà al via del Romandia che, assieme a Tour de Suisse e Lombardia, costituisce l’obiettivo principale della stagione. Per lui nel 2022 non sono per contro previste corse a tappe di tre settimane.