La Spinelli Massagno, alla quarta partita in otto giorni, ospita il Nyon. I Lugano Tigers in trasferta a Ginevra per cercare il colpaccio
Si torna in campo oggi, dopo i recuperi infrasettimanali che, alla fine, finiranno per pesare non poco su testa e gambe dei giocatori. Per la Spinelli, che ospita il Nyon, è la quarta partita in 8 giorni e l’aspettano altrettante gare nei prossimi 7. Per il Lugano, in trasferta a Ginevra, una partita in meno ma, considerata la panchina, la sostanza non cambia.
Per Gubitosa la sconfitta di Neuchâtel è chiaramente con queste chiavi di lettura: «Dopo un weekend massacrante per intensità agonistica ed emotività da sballo, era chiaro che 48 ore dopo la sconfitta in finale, a Neuchâtel sarebbe stata dura: vuoi per la voglia di rivincita dei neocastellani, asfaltati in semifinale sabato, vuoi per le precarie condizioni fisiche di alcune nostre pedine. Una sconfitta maturata soprattutto in difesa dove non siamo stati reattivi e aggressivi a sufficienza, concedendo loro possessi extra che, alla fine, hanno fatto la differenza».
Domani si affronta il Nyon, squadra che vi ha già messo in difficoltà... «Diciamo che a Nyon ci siamo messi in difficoltà da soli, ma comunque è una squadra che gioca un buon basket. Noi dobbiamo tornare a vincere con la giusta mentalità, a cominciare dalla difesa che deve essere la nostra arma letale. Nel contempo, devo anche pensare al recupero di qualche giocatore che non ha ancora nelle gambe il minutaggio che gli compete. Abbiamo l’obiettivo di non voler più sprecare punti e arrivare perlomeno al secondo posto: poi ce la vedremo con l’Olympic fra due settimane e faremo le valutazioni del caso».
Per i Tigers, tornati alla vittoria all’Elvetico da tempi immemori, c’è una trasferta decisamente difficile, anche se il Ginevra di questi tempi non è lo spauracchio delle scorse stagioni. Ma la compagine guidata da Stimac rimane pur sempre la terza forza del campionato. L’ingaggio di Nottage è stato un segnale chiaro di voler risalire la china e di non lasciare nulla al caso. Ma è evidente che sulle rive del Lemano qualcosa non va come si vorrebbe. Il Lugano non poteva non battere un Basilea ai minimi termini, Basilea che ha ingaggiato Roman Hansen, 25 anni, 203 cm, americano in arrivo dalla Finlandia. Il Lugano invece va avanti così, con il suo gruppo. Il recupero di Cafisi è stato positivo, si sono viste buone cose dai giovani e da un Bracelli ritrovato al tiro, sempre che non sia una meteora. Il trio americano, che è riuscito anche a minare la squadra con una indecente bega in una situazione di chiaro vantaggio, ha comunque fatto la sua parte. Chiaramente, gli Starwings, senza un lungo adeguato, non potevano combattere: a Ginevra sarà un’altra musica, ma se si gioca con la testa e con il cuore, chissà.