GINNASTICA ARTISTICA

Simone Biles testimonierà al Senato sulle negligenze dell’Fbi

La ginnasta, con altre tre colleghe, si presenterà mercoledì davanti alla commissione d’inchiesta legata allo scandalo di abusi sessuali del dottor Nassar

13 settembre 2021
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Le ginnaste Simone Biles, Mckayla Maroney, Maggie Nichols e Aly Raisman testimonieranno mercoledì davanti al Congresso degli Stati Uniti sugli errori commessi dall’indagine dell’Fbi in relazione agli abusi sessuali dell’ex medico della Nazionale statunitense, Larry Nassar.

Nassar (58 anni) sta scontando una condanna a vita dopo essere stato condannato tra il 2017 e il 2018 per abusi sessuali su più di 250 ginnaste, la maggior parte delle quali minorenni, commessi in un ventennio in seno alla federazione statunitense di ginnastica e alla Michigan State University dove lavorava. Nel 2018, Simone Biles ha reso noto di essere tra le vittime di Nassar.

La commissione del Senato, che esaminerà “la negligenza dell’Fbi nel caso Nassar”, dovrebbe pure sentire il direttore del Bureau, Christopher Wray e il capo dell’ispettorato generale del dipartimento di giustizia, Michael Horowitz.

In un rapporto, Horowitz non ha risparmiato le critiche all’ufficio di Indianapolis dell’Fbi, al quale nel 2015 il presidente della federazione aveva esternato i suoi sospetti nei confronti di Nassar... «Nonostante la natura straordinariamente grave delle accuse e la possibilità che il signor Nassar continuasse a delinquere, gli alti funzionari dell’Fbi di Indianapolis non hanno risposto con la serietà e l’urgenza che le accuse meritavano. Hanno commesso numerosi errori e violato molteplici regole dell’Fbi» conclude il rapporto.

Per esempio, gli agenti hanno atteso settimane prima di interrogare una delle tre atlete che si era resa disponibile per una testimonianza e non hanno mai sentito le altre due. Hanno poi preferito chiudere l’indagine in quanto ritenevano di non avere prove sufficienti per perseguire Nassar. L’indagine è stata riaperta nel 2016 dall’ufficio di Los Angeles dopo un nuovo rapporto della federazione. Lo scandalo, il più grande che abbia coinvolto lo sport statunitense, era venuto alla luce nell’estate del 2016 sulla base di un articolo dell’Indianapolis Star.