La seconda edizione del Gp Ticino - BancaStato va al tedesco del Team Voralberg. Il ticinese, spesso in fuga, si sente pronto per la prova olimpica di mtb
Il successore di Antoine Debons, vincitore della prima edizione del Gp Ticino - BancaStato nel 2019 a Ludiano, arriva dalla Germania. Si chiama Martin Meiler, ha 23 anni e corre per il Team Voralberg. Sul traguardo posto nell’aerodromo di Lodrino, ha vinto la volata del gruppo principale (una cinquantina di elementi), davanti a Dorian de Maeeght e a Alex Vogel. Ha così messo la firma sulla gara più importante di una giornata a tutto ciclismo che ha visto in sella le categorie, maschili e femminili, dagli U17 in su.
Come già successo in Val di Blenio, anche in Riviera il Gp Ticino è stato un successo. Soprattutto nella categoria principale, che ha visto al via circa 170 corridori, con la presenza di quattro compagini del Continental Tour. I 151 km in programma, con due volte la salita della Biaschina, non si sono dimostrati eccessivamente duri, tant’è che sul rettilineo finale si è presentato un gruppo piuttosto numeroso. La gara è comunque risultata animata, grazie in particolare a un corridore di casa nostra che non siamo abituati ad associare al ciclismo su strada: Filippo Colombo… «Avevo in programma un allenamento lungo, diciamo cinque ore, proprio con la bici da corsa, per cui mi sono detto che sarebbe stato molto più divertente approfittare della gara piuttosto che pedalare in solitaria».
Colombo, che sta affinando la preparazione per la prova olimpica di mountain bike, è stato tra i grandi animatori di giornata, spesso in fuga, a volte pure da solo… «Il risultato non mi interessava, ma volevo mettere un po’ di fatica nelle gambe, per cui sono uscito subito nel primo “giro corto” in compagnia di altri tre o quattro ragazzi. La Swiss Racing Academy, però, voleva assolutamente tenere cucita la corsa e non ci ha lasciato spazio. Poi, ho attaccato di nuovo a Moleno e ho fatto la Biaschina da solo, nella speranza che qualcuno mi raggiungesse per formare un gruppetto. Purtroppo, da dietro non è uscito nessuno e ho capito che quello sarebbe stato il canovaccio della gara. Una volta ripreso sono rimasto nella pancia del gruppo fino alla seconda Biaschina, quando, con alcuni ragazzi del Vc Mendrisio abbiamo imposto un ritmo elevato, riuscendo a evadere in cinque o sei. Credevo potesse essere la fuga buona, ma nel drappello c’erano un paio di elementi della Swiss Racing Academy che non collaboravano, per cui a Biasca siamo stato ripresi dal gruppo. A quel punto, per me la gara era finita e ho lasciato che alla volata pensassero gli altri, non volevo certo rischiare di farmi male. Nel complesso, sono contento. La gamba gira bene, ho fatto una bella faticata, per cui l'obiettivo di giornata è stato raggiunto. Sono pronto a partire per il Giappone».
Soddisfazione da parte dell’olimpionico ticinese, soddisfazione anche da parte del comitato organizzatore… «Siamo contentissimi – conferma Piero Alari –. In primo luogo per la sicurezza, per un organizzatore forse l’aspetto più importante. Non ci sono stati incidenti di rilievo, per cui tiriamo un sospiro di sollievo. In secondo luogo, va sottolineata la massiccia partecipazione: se le categorie U17 e U19 hanno proposto, grossomodo, un numero di partecipanti consono a quelli che sono gli attuali numeri del ciclismo elvetico, la categoria degli élite ha fatto il pieno e ci ha davvero sorpresi. Anche il battesimo del percorso è andato bene. L’aver potuto centralizzare partenze, arrivi e tutte le procedure annesse e connesse all’interno dell’aerodromo di Lodrino ha facilitato in tutti i sensi l’organizzazione».
Detto che la collocazione ideale rimane quella di marzo, con il bollo di corsa d’apertura della stagione svizzera, Alari non ha accantonato l’idea di proporre il percorso del Gp Ticino quale campionato svizzero per il 2022… «In quel caso si dovrebbe gareggiare attorno al 20 giugno. Prima di poterne parlare con una certa attendibilità bisogna capire se a livello organizzativo tutte le tessere del puzzle troveranno la loro collocazione, ma in linea di massima la cosa è fattibile. Anche perché Swiss Cycling ne sarebbe più che felice, tant’è che già quest’anno ci aveva chiesto di abbinare alla gara il campionato nazionale (motivi organizzativi hanno impedito di anticipare la data alla terza settimana di giugno, ndr)».
Aspettiamoci novità per il 2022, dunque… «Consci, però, del fatto che se organizzassimo il campionato svizzero, la qualità sarebbe sensibilmente più alta – avremmo qui i campioni più popolari –, ma a livello numerico la partecipazione risulterebbe molto più bassa, in quanto parteciperebbero solamente gli svizzeri».
Per quanto riguarda le altre gare, tra gli U19 la vittoria è andata a Nicola Schleuniger (Granichen) che ha coperto gli 80,800 km in 1h56’02. In volata ha preceduto Matteo Constant (Lignon) e Yanis Markwalder (Event Team). Le prove giovanili erano valide anche per l’assegnazione della maglia di campione ticinese. Il titolo è andato a Samuel Aimi (Vc Lugano), davanti al compagno di squadra Zenith Pradella e a Bryan Sbarbaro (Vc Capriasca). La gara femminile è stata vinta da Vera Looser in 1h59’38 che ha preceduto Lea Fuchs e Sandra Weiss.
Tra gli U17 ha fatto festa Elia Felsberger (Cham) con il tempo di 1h24’56” sui 56,2 km del percorso. Dietro di lui, Victor Benareau (Team Humard) e Arthur Guillet (Lignon). Miglior ticinese, e dunque campione cantonale, Filippo Walter (Vc Mendrisio). Argento ad Andera Zumella (Vc Capriasca), bronzo a Claudio Arrigoni (Vc Monte Tamaro). Tra le Donne B, vittoria di Joline Winterberger, davanti a Fiona Zimmermann e a Zoe Schiess.