SPORT

Niente più limiti alle indennità agli atleti dei college

La Corte suprema statunitense si schiera con i giovani, pur non risolvendo la questione relativa agli stipendi offerti agli sportivi universitari

Finché un bel giorno, almeno per i più meritevoli, arriverà questo (Keystone)
21 giugno 2021
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La Corte suprema statunitense si è schierata con gli atleti dei college universitari, sentenziando che la Ncaa, l'associazione nazionale che gestisce le loro attività sportive, non potrà più imporre restrizioni sulle indennità legate all'educazione, perché esse violano le leggi che regolano il mercato. Il caso non dirime la questione se gli studenti-atleti potranno essere stipendiati, ma la decisione presa all'unanimità segna comunque una vittoria storica per i giovani atleti, siccome inciderà sulle offerte di benefit da parte delle università, come per il sostegno all’apprendimento, gli studi all'estero, eccetera.

I giocatori delle leghe professionistiche nordamericane, dalla Nba alla Nfl, avevano sollecitato i giudici a sostenere la causa degli atleti universitari, al pari dell'amministrazione Biden. La Ncaa, al contrario, aveva difeso le limitazioni definendole necessarie per preservare la natura amatoriale degli sport nei college, evocando il rischio di confondere in futuro il confine con le attività professionistiche. Tuttavia l'associazione stava già tentando di adeguarsi ai nuovi tempi cambiando le regole, così da consentire agli atleti di sfruttare il loro nome e la loro immagine, ad esempio guadagnando soldi grazie alle sponsorizzazioni, pur se è evidente che per alcuni atleti tali guadagni potrebbero far impallidire gli assegni educativi offerti dai college.