Tiri liberi

Basket: Olympic favorito, Starwings ‘ospiti’ con merito

Domani il via alla sfida al meglio delle cinque partite per l'assegnazione del titolo svizzero. I pronostici dicono Friborgo, ma attenzione ai basilesi.

La gioia dello Starwings per la qualificazione alla finale contro Olympic
(Keystone)
25 maggio 2021
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Domani inizia l’ultimo atto del campionato, con la prima sfida fra Olympic e Starwings. Si giocherà al meglio delle cinque, con tutte o quasi le incognite del caso. Perché il caso, diciamo così, si chiama Starwings: ottavi in stagione, sono stati capaci di battere due a uno Ginevra e due a zero Neuchâtel; inanellando quattro vittorie consecutive contro la prima e la quarta della stagione regolare.

Prima di addentrarci in considerazioni, diamo onore a questa squadra basilese che, con una panchina ristretta, un roster certamente non da urlo e stranieri di basso costo, è riuscita a fare un vero miracolo sportivo. Il basket non è il calcio nel quale un ‘gollonzo’ basta a una squadra nettamente inferiore per buttar fuori squadre blasonate. Nel basket di canestri ce ne sono tanti e le azioni si susseguono più o meno velocemente: basta, è vero, l’ultimo canestro per vincere; ma dall’avversario devi essere al massimo a due punti.

Il fatto che gli Starwings abbiano eliminato squadre che costano almeno tre volte tanto, è un segnale che – dal mio punto di vista – evidenzia la pochezza tecnica del nostro basket, il quale parte dalla gestione delle partite alle qualità mentali dei giocatori, ancor prima di quelle tecniche. I flop ginevrini e neocastellani hanno messo in luce i limiti di chi sta in panca, inutile negarlo. Basilea ha fatto il suo compitino con molta determinazione: sempre con la difesa a zona, gioco controllato, ritmo adeguato ai suoi pochi mezzi, schemi elementari e anche un pizzico di fortuna. Le avversarie, pur disponendo di panchine lunghe e di nazionali, oltre a stranieri di livello superiore, si sono perse. Non hanno saputo mettere ritmo alle partite, non hanno saputo attaccare la zona con un minimo di logica, non hanno costretto ai falli i contendenti e hanno sprecato non poco. Si può anche accettare di perdere una partita, ma due di fila ci sembra veramente troppo; pur, lo ribadiamo, con tutto il rispetto per la squadra basilese. Gli Starwings, in cinque gare hanno tirato mediamente con oltre il 51% di riuscita; cifra importante, ma nemmeno astronomica, riuscendo anche a contenere il divario di palle perse e rimbalzi.

Quello che “non esiste” è che gli Starwings hanno sempre giocato con soli sei giocatori, più un paio di minuti per il settimo; mentre le avversarie hanno schierato fino a dieci giocatori. Risulta evidente che chi sta in panchina e prepara le partite in settimana quando e come vuole (visto che a Ginevra sono tutti professionisti e a lo è Neuchâtel oltre metà squadra), non è riuscito nella sfida successiva alla prima sconfitta a trovare le soluzioni adeguate per far valere il maggior tasso tecnico e numerico della sua squadra.

Domani, dunque, inizia la serie finale con l’Olympic chiaramente favorita. C’è da pensare che Aleksic (il quale, contro le difese a zona fatica da una vita a trovare le soluzioni adeguate), abbia avuto modo di lavorare in maniera mirata. Ma anche l’Olympic in stagione ha avuto problemi a Basilea: che la storia si possa ripetere, sarebbe un'ulteriore conferma che il nostro basket è veramente di livello molto scarso, checché ne pensino coloro che lo vedono con un futuro roseo.