Il coach di Massagno si aspetta qualcosa in più da ognuno dei suoi giocatori per sopperire alle assenze e giocarsi le proprie chance nella Final Four di Coppa
Domani alle 16 a Montreux prendono avvio le Final Four della SBL Cup, ex Coppa della Lega per i più distratti. Due sfide importanti e ricche di incognite: prima Ginevra contro Friborgo e, alle 19, Massagno contro Neuchâtel. Due semifinali alle quali sono giunte le prime quattro del campionato con l’unica novità che la testa di serie numero uno è la Spinelli e non una delle due solite, Olympic o Lions.
Al termine del primo turno la classifica della massima divisione vedeva infatti al comando (e imbattuta) proprio la squadra ticinese, che ha così potuto scegliere l’orario in cui scendere in campo: anziché giocare nel pomeriggio, coach Robbi Gubitosa ha deciso per la seconda opzione, adducendo motivi di abitudini. In altre parole, avesse scelto di giocare alle 16, i giocatori avrebbero dovuto cambiare abitudini, alzarsi alle 6 anziché alle 8 e poi la solita routine di viaggio, pranzo, pausa, riscaldamento. È vero che giocare in serata lascia, in caso di vittoria, almeno due ore di riposo in meno in vista della finale di domenica, ma pare che ciò sia più assorbibile rispetto al cambio di ritmo. Ci dirà di più il campo.
Per la Sam la sfida con Neuchâtel si presenta comunque tosta. In casa neocastellana il cambio di allenatore, dovuto alla partenza per Antibes di Goethals, sembra aver prodotto effetti benefici se si guarda all’ultimo successo contro l’Olympic nella tana burgunda. Una squadra che sembra aver ritrovato le aspettative espresse a inizio stagione, con un Ford capace di infilare 37 punti e con un Taylor finalmente efficiente a livello di gruppo. E tutti hanno quindi beneficiato di questo amalgama, riproponendo un collettivo di tutto rispetto. Chiaramente hanno inciso anche le percentuali realizzative (oltre il 51%), fattore spesso decisivo in partite tirate come lo è stata quella di sabato.
Per la Spinelli sarà importante arrivare in campo con la giusta mentalità e, soprattutto, con la capacità di evitare passaggi a vuoto che spesso si sono rivelati dolorosi. Purtroppo le notizie non sono delle migliori... «Saremo certamente privi di Marko Mladjan che, nell’economia delle nostre rotazioni, occupa più ruoli e quindi è una pedina capace di spostare gli equilibri in più parti del campo – spiega Gubitosa –. Inoltre anche Andjelkovic non è al meglio e quindi dovremo trovare delle alternative. In particolare mi aspetto che ognuno dia oltre il suo potenziale. In partite come queste, più che nelle sfide di campionato, conta solo vincere per arrivare in finale».
Che Neuchâtel ti aspetti? «Una squadra che sta ritrovando le giuste motivazioni, dopo il cambio di allenatore. Si vociferava che all’interno dello spogliatoio ci fosse un po’ di maretta e le risposte date sul campo sembrano confermare una certa ritrovata serenità. Le motivazioni restano sempre alla base di ogni successo e quindi avremo di fronte una signora squadra».
Che sfida ne uscirà? «Dipende molto da alcuni fattori, in primis dalla nostra capacità di giocare assieme in attacco e in difesa, facendo un buon gioco senza palla da una parte e con molta attenzione sotto le plance dall’altra. Soprattutto la difesa sarà fondamentale ed è stata spesso la nostra arma migliore. Poi il metro arbitrale che mi auguro sia lineare e a tutela del gioco corretto e non quello stile rugby, con le mani addosso e spinte in ogni dove. Va tutelato il gioco, che può certamente essere fisico ma che non deve essere scorretto».
Il fattore arbitrale, lo abbiamo già scritto in settimana, è una variabile troppo importante in una partita, con l’augurio che lo sia il meno possibile in questo weekend. Non che ci manchino i direttori di gara per avere una direzione esemplare, purtroppo ci sono negli stessi arbitri molti cambi di metro e di umori che ne inficiano l’equilibrio in campo.
Detto di questi fattori, veniamo alla sfida fra Ginevra e Olympic: non si guardi all’ultimo incontro di campionato, stravinto dai Lions. In questo genere di sfide si azzera tutto perché in palio c’è il primo titolo stagionale. Non vediamo una squadra favorita sull’altra, proprio perché anche questa può essere considerata una finale. I due potenziali si equivalgono e a fare la differenza saranno, come spesso accade, i dettagli.
In casa Spinelli si sta anche provando un nuovo giocatore: si tratta di un pivot senegalese con passaporto spagnolo di 210 centimetri per 120 chili, Nguirane Maodo Malik, lo scorso anno a Malaga, con cui ha disputato anche cinque match in Eurolega. Essendo in prova, non dovrebbe essere – a meno di clamorose sorprese – tesserato per il weekend.