Per Enrico ‘Chico’ Cariboni la prestazione della Del Ponte, fresca campionessa europea sui 60 m con un ‘tempone’, nasce dalla testa e apre nuovi scenari
Personale dei 60 metri polverizzato di ben 11 centesimi, record svizzero eguagliato, miglior crono della stagione a livello mondiale, quarto tempo europeo di sempre e nono globale della storia dell’atletica leggera, oltre evidentemente alla medaglia d’oro degli Europei di Torun. Il trionfo di Ajla Del Ponte è stato totale e apre nuovi scenari per la sprinter valmaggese, come ci spiega Enrico Cariboni, ex mezzofondista ticinese oggi tecnico del Gab e grande conoscitore dell’atletica di casa nostra e internazionale, nonché responsabile tecnico del Galà dei Castelli, meeting che nell’ultima edizione sui 100 m ha visto trionfare proprio la beniamina di casa Ajla Del Ponte.
«Ajla ha fatto qualcosa di incredibile – afferma “Chico” –. Passare dal 7”20 che correva l’anno scorso al 7”03 cambia la vita, perché significa correre quasi tranquillamente sotto gli 11 secondi i 100 metri quest’anno (11”08 il suo personale, ndr). Basta guardare quello che fanno all’aperto le altre atlete che hanno firmato un tempo simile, tra le quali Mujinga Kambundji, che corre regolarmente sotto gli 11 secondi. La proiezione è questa e se dovesse avverarsi, sognare una finale olimpica non è forse più tanto un sogno (a Rio 2016 l’ultimo tempo buono per aggiudicarsi un posto tra le migliori 8 era stato di 10”96, ndr). Poi i fattori che entrano in gioco da qui a lì sono tanti, ma il potenziale c’è. Lo sapevamo già e quanto successo in Polonia e in generale in questo inizio di stagione lo ha solo confermato. Se non ci saranno inghippi lungo il suo percorso, ci sarà da divertirsi quest’anno, con le Olimpiadi e tutto il resto. Le giamaicane e le statunitensi sono fortissime, ma dovranno guardarsi le spalle da Ajla».
Una vittoria quella Polonia dietro la quale c’è un lavoro partito da lontano, ma anche mirato, che ad esempio nelle ultime settimane si è concentrato in particolar modo sulle partenze, ossia il settore di gara che meno convinceva la stessa ticinese… «Direi che hanno fatto un buon lavoro visto che a Torun Ajla è partita come una fucilata, sono riusciti a sistemare sia l’aspetto mentale sia quello tecnico e questo è anche segno di una grande fiducia, tanto in se stessi quanto reciproca, tra atleta e allenatore. D’altronde, lei e Laurent Meuwly collaborano ormai da anni (dal 2015, ndr) e questi sono i frutti di un lavoro programmato su almeno 3-4 stagioni. E quando c’è fiducia, tutto diventa più facile. Anche la scelta di puntare sui meeting internazionali rispetto alle gare in Patria si è rivelata vincente, Ajla è arrivata in forma al momento giusto».
In forma e pronta psicologicamente… «Stavolta rispetto al passato, quando era una delle tante, era lei la favorita e ha retto alla grande la pressione. Così come un grande segno di maturità è il fatto che in questo inverno non aveva conquistato altre gare indoor (all’infuori dei campionati nazionali) ed è riuscita a vincere la più importante. Ma non avevo dubbi, perché Ajla è una ragazza che oltre al talento ci mette tanto altro, a cominciare dalla determinazione. Ad esempio ha dovuto dividersi tra la Svizzera (e gli studi) e l’Olanda per seguire il suo allenatore ed è riuscita ad adattarsi senza problemi. Ho visto tantissime atlete piene di talento dal collo in giù, ma poche dal collo in su. Lei ha tutto».
E adesso? «Ora avrà verosimilmente alcuni giorni di scarico, in cui come previsto perderà la brillantezza raggiunta in questo momento, per poi ricominciare con gli allenamenti duri e porre le basi per la seconda parte di stagione. Nella quale solitamente si raggiungono due picchi di forma, il primo in giugno e il secondo a luglio in vista dei Giochi olimpici. Conoscendola, e sapendo anche che può contare su un allenatore come Meuwly, non avrà problemi a gestire il tutto al meglio».
Cariboni ricorda bene la prima volta che ha incontrato una giovane Del Ponte… «È stato ormai parecchi anni fa in un meeting al Fevi di Locarno. Ha corso nella terza o quarta batteria e dopo che l’ho vista gareggiare, sono andato a cercare Fiorenzo Marchesi (ex atleta e storico allenatore del Gab scomparso nel 2018, ndr) e gli ho detto: “Fiore, ho visto una ragazza che mi ha davvero impressionato, non ne ho mai viste così”. Non sapevo chi fosse, anche perché lei è cresciuta sportivamente piuttosto piano. Tra gli under 16 e under 18 vinceva pochissimo, a livello svizzero ma anche ticinese. Se non sbaglio ad esempio non si è mai laureata ragazza più veloce del Ticino. Questo non è però anomalo, perché nell’atletica i grandi risultati è giusto che arrivino tra i 23 e i 30 anni, se si lavora bene. Non bisogna bruciare troppo le tappe prima disputando troppe gare e mettendosi eccessiva pressione. Ajla compirà 25 anni a luglio, è perfetto, davanti a sé ha quattro o cinque anni fantastici».
Un’impressione quella avuta dall’allenatore del Gruppo Atletico Bellinzona che in ambito sportivo si è confermata e alla quale si è aggiunta la conoscenza della persona che sta dietro all’atleta… «Ora ha cominciato a vincere, ma è rimasta umile e disponibile con tutti e questo la rende anche un gran bel personaggio. La Svizzera e in particolare il canton Ticino secondo me devono investire molto su di lei a livello di immagine. È una ragazza cresciuta in casa nostra che è arrivata sul tetto d’Europa e può andare ancora oltre. Di sportivi così nell’atletica ne capita uno ogni 50 anni. Se capita».
Un personaggio sul quale evidentemente punta molto anche il Galà dei Castelli, che da sempre pone particolare attenzione agli atleti rossocrociati e che anche grazie alle loro prestazioni ha scalato le classifiche fino a diventare, nel 2020, il nono meeting al mondo… «È così, gli atleti di casa sono fondamentali per noi e Ajla in questo momento è la nostra punta di diamante. Al momento il Galà è in agenda il primo di luglio, ma bisogna vedere come evolve la situazione legata alla pandemia e in particolare cosa succederà con le Olimpiadi (in programma dal 23 luglio all’8 agosto, ndr). Perché non è mica sicuro che le facciano. Alla fine di questo mese dovremmo sapere qualcosa in più, in ogni caso abbiamo già una data di riserva a metà settembre, come l’anno scorso, per cui in ogni caso il meeting ci sarà. E con l’atletica in Ticino che in questo momento va parecchio di moda grazie proprio ai risultati di Ajla – ma anche di Ricky Petrucciani, che ha fatto qualcosa di straordinario arrivando a 20 anni a cinque centesimi dalla finale europea dei 400 m –, ne vedremo delle belle, sperando che il pubblico potrà essere presente».