L'ex tecnico della nazionale era stato accusato solo qualche ora prima di violenze e traffico di esseri umani, dopo la vicenda legata all'ex medico Larry Nassar
John Geddert, l'allenatore della squadra statunitense ai Giochi olimpici di Londra, nel 2012, era stato formalmente accusato di una ventina di crimini – dalla violenza sessuale al traffico di esseri umani – solo qualche ora prima, in merito allo scandalo sfociato nel 2017 con la condanna a ben 125 anni di detenzione di Larry Nassar, ex medico della nazionale femminile a stelle e striscie incolpato per aver abusato di oltre 260 ragazze dal 1992 in poi. Accuse che, però, non arriveranno mai in tribunale: il 63enne coach poco dopo si è infatti suicidato. A darne notizia è stato il procuratore dello Stato del Michigan, Dana Nessel, precedendo la conferenza stampa in cui si sarebbero conosciuti i dettagli di tutta la vicenda.
Geddert, 63 anni, era stato accusato di aver legato il suo nome a quello di Nassar, trasformando in pratica il centro d'allenamento di Lansing, in Michigan, in un'impresa criminale. Stando ai documenti che erano stati depositati al tribunale della Contea di Eaton, Geddert era accusato di aver reclutato delle ragazze, di aver aggredito sessualmente un'adolescente nel 2012 ma pure di aver coperto Larry Nassar, mentendo agli investigatori nel 2016, dicendo loro di non aver mai sentito nessuno lamentarsi dell'ex medico, che qualche tempo dopo avrebbe poi ammesso la propria colpevolezza in tribunale.