Basket

A questa Svizzera è sempre mancato qualcosa

La squadra di Gianluca Barilari ha però l'attenuante di alcune assenze di peso che le hanno tolto sostanza e peso, nell'una o nell'altra occasione

Dusan Mladjan punto di forza della Svizzera (Ti-Press)

La Nazionale svizzera di basket lascia la corsa a Eurobasket 2022 con una vittoria e cinque sconfitte. Un torneo nel quale, in più di una gara, si è fatta del male da sola. Prendiamo due cifre: 11 su 33 nei tiri liberi nella prima gara contro la Georgia, partita persa all’overtime, dopo un gran recupero, 5 punti nell’ultimo minuto di gara; il 14 su 31 nei liberi nella prima sfida con la Finlandia e dopo essere stata avanti di 18 punti al 25’. Poi 1/17 da 3 nel secondo tempo, con i finnici a recuperare e vincere sulla sirena.

In gara tre l’exploit contro la Serbia, non la vera Serbia occorre pur dirlo, e vinta con una tripla di Dusan Mladjan allo scadere. Ma questa è stata una prova quasi perfetta, con il 56% da 3, 13 su 26, da urlo e chiave decisiva.

Nella quarta partita la sconfitta contro la Georgia, squadra che ha avuto ottime percentuali, ma calata nel finale dopo il +15, 75 a 60 al 33’. Recupero d’orgoglio, ma georgiani in controllo.

La quinta sfida, quella della sconfitta di venerdì contro la Finlandia, è dovuta a una scarsa attitudine difensiva e a una mancanza di aggressività nei primi 30 minuti, con i finnici a dominare nei due quarti centrali, +27 al 29’ e poi scarichi, cosa che ha permesso solo un buon recupero di carattere.

La partita di ieri contro la Serbia è stata di liquidazione: una Svizzera con molto carattere, priva di Marko Mladjan, capace di salire fino a +13 con 3 triple di Dusan Mladjan, 66-53 al 28’, ha ceduto, 13-1 di parziale al 34’, per chiudere 81-88. Uscita di scena di spessore da parte di tutti, e questo è un dato che va sottolineato.

Insomma è sempre mancato qualcosa, una volta Jurkevitz, nell’ultima Baldassarre, due giocatori importanti co perché esperti e capaci di agire nel clima internazionale: due assenze non sono un alibi ma un’attenuante.

Si è visto come manchi in troppi giocatori l’esperienza in gare di livello e, infatti, i migliori sull’arco del torneo sono stati, complessivamente e non con identica continuità, i fratelli Mladjan, Kovac, Kazadi, Baldassarre e Cotture, gente abituata alle sfide in Europa.

Ci è mancato una seconda guardia di spessore perché Jaunin e Zinn non hanno il fisico per l’Europa: Barilari ha puntato su Jurkevitz per compensare, ma non s’inventa un ruolo di peso in tre gare. Ci manca almeno un lungo di peso e lo si è visto contro gli avversari che hanno qualità tecnica e quantità (chili e numero) sotto le plance.

Infine, il metro arbitrale svizzero è lontano come Marte dall’Europa. In Elvezia si lascia che mettano le mani addosso, si spinge e si tira, si fanno blocchi in movimento e falli antisportivi che non vengono sanzionati, e così si paga dazio perché in Europa si gioca fisico ma non sporco, differenza essenziale fra basket e lotta libera. Per me lo staff tecnico non poteva fare molto di più, i se e i ma nei dopo gara lasciano spesso il tempo che trovano.

Insomma, la Nazionale è la somma di quanto riusciamo a produrre. Se siamo 61esimi nel ranking Fiba, mentre la Serbia, quella vera, è quinta, la Finlandia 34esimi e la Georgia 36esima, qualcosa deve pur significare.

Qualificazioni a Euro 2002, gruppo E

6ª e ultima giornata: Serbia-Svizzera 88-81 (39-41). Georgie -Finlandia xxxxx

Classifica: 1. Serbia 6/10. 2. mm

Nota: Georgia (paese ospitante), Serbia e Finlandia qualificate alla fase finale (1-18 settembre 2022)