La ticinese, fresca campionessa svizzera dei 100 metri, è pronta a volare sulla pista del Comunale
Martedì al Galà dei Castelli avrà gli occhi di tutti puntati addosso, e dopo gli eccezionali risultati ottenuti in stagione non potrebbe essere altrimenti. Ajla Del Ponte, la beniamina di casa, è pronta a correre sulla ‘sua’ pista e a ricevere l’abbraccio del pubblico «È facile per me, da ticinese, sentirmi protagonista spiega la sprinter locarnese –. Apprendere la notizia che il Galà non sarebbe stato annullato mi ha dato una grande carica. In questa edizione, poi, ci sono veramente tanti atleti che bisogna assolutamente vedere dal vivo per le prestazioni che sono in grado di fornire».
I 1'000 spettatori annunciati avranno quindi modo di fare da cornice a delle gare di alto livello. «Sono contenta che l’evento si svolga alla presenza del pubblico. Rappresenta un primo passo per ricominciare un po’ alla volta ad avere eventi sportivi aperti alla gente. Inoltre, mi permetterà di fare il pieno di energia in vista dei mesi invernali di preparazione».
Come detto in precedenza, le attese su Ajla sono inevitabilmente alte e devono essere gestite. «Il 2020 è stato per me un po’ un anno di rivincita, dopo un 2019 piuttosto duro. La scorsa stagione, in questo periodo, non avevo probabilmente le stesse aspettative, ma non ero reduce dai risultati attuali».
I trionfi conquistati permettono non solo di acquisire maggiore rispetto e considerazione all’interno del circuito, ma anche di essere vista come un modello da chi si appresta a muovere i primi passi all’interno di questa disciplina, come testimoniano i tanti giovani giunti oggi a Cornaredo per salutare Del Ponte e gli altri protagonisti del Galà . «Quando ero più piccola avevo due figure di riferimento alle quali mi ispiravo. Poter essere a mia volta di esempio mi fa molto piacere. Parlare a qualcuno che ti vede in questo modo per me è bellissimo. Sento che è un qualcosa che devo ridare indietro».
Riuscire a preparare tutti gli impegni e farsi trovare pronta per gli appuntamenti in programma in una situazione incerta e delicata come quella appena vissuta a causa del Covid-19 non è semplice, tuttavia «io ho vissuto quel periodo come un lungo campo di allenamento di cui non vedevo la fine. Ho mantenuto i consueti ritmi, corsa la mattina e palestra nel pomeriggio, e rispettato la programmazione. Credo che la continuità sia stata la componente fondamentale. Personalmente, non volevo assolutamente che questo fosse un anno ‘perso’», conclude Del Ponte.