Atletica

80 medaglie al Galà degli atleti svizzeri più forti

Costruito attorno alla crème dell'atletica rossocrociata, il meeting del Comunale vanta anche la presenza di moltissime stelle del firmamento mondiale

Ti-Press/D. Agosta
14 settembre 2020
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Il sole che splende sul movimento dell’atletica ticinese e svizzera capace di segnalarsi a livello nazionale e mondiale ha proiettato l’ombra dei Castelli di Bellinzona ben oltre il Ceneri, fino a Cornaredo, sede del tradizionale appuntamenti con lo “Swiss Athletics sprint”, la nuova denominazione del concorso noto come “il ragazzo e la ragazza più veloce della Svizzera”.

I responsabili del Galà ospite domani del Comunale di Bellinzona hanno colto la palla al balzo per spostare idealmente la propria sede per un giorno nel luogo in cui si è celebrato l'atletica alla presenza di giovanissimi sprinter ai quali è stato fatto il regalo più grande, l'incontro ravvicinato con star del calibro di Ajla Del Ponte, Ricky Petrucciani, Mujinga Kambundji e Lea Sprunger, lieti di testimoniare la loro vicinanza e il loro sostegno alla causa del movimento giovanile di una disciplina in grande espansione. Non è stato un bagno di folla, perché l’attuale situazione sanitaria non lo permette, ma i campioni che rivedremo all’opera a Bellinzona hanno comunque regalato ai presenti un momento indimenticabile. Ricavandone un’energia positiva che sapranno magari tradurre in prestazioni ancor più sensazionali di quanto già siano capaci di offrire.

«Questo - ha ricordato Luca Calderara per conto della Ftal - è l’anno del 50esimo, un anniversario molto importante che non abbiamo potuto festeggiare come avremmo voluto. Era fondamentale riuscire comunque a organizzare degli appuntamenti in Ticino, soprattutto per i giovani, e ci siamo riusciti. L'atletica ha bisogno di essere promossa. La promozione passa attraverso il contributo dei media e dei contenuti promossi dal nostro sito anche attraverso i social media, da storie di grandi successi, ben rappresentate da Ajla e Ricky, freschi campioni svizzeri, e dall'organizzazione di eventi importanti come il Galà dei Castelli e le gare pensate per i giovani, come lo "Swiss Athletic sprint" ospite di Cornaredo».

Parterre 'fuori di testa'

Il Galà, benché costruito proprio attorno al meglio dell’atletica rossocrociata, si è però meritato i galloni di evento di portata mondiale, al quale domani prenderanno parte ben 80 medaglie, tra Olimpiadi, Mondiali e Europei. Una cifra clamorosa, tenuto conto delle circostanze, che impreziosisce un parterre che gli organizzatori non esitano a definire “fuori di testa”. Tanto fuori che l’obiettivo dell’edizione 2020 è l’ingresso nell'esclusivo novero degli otto migliori meeting al mondo. Un traguardo al quale contribuiscono, naturalmente, gli atleti e le loro prestazioni. Tra questi, oltre ai citati Del Ponte e Petrucciani, la specialista dei 400 ostacoli Lea Sprunger. Stavolta non potrà invece infiammare il Comunale una delle beniamine della manifestazione, la velocista Mujinga Kambundji, infortunata ma comunque presente allo stadio in veste di madrina.

Che significato ha per voi il Galà dei Castelli?

Lea: «Il Galà è da sempre un appuntamento molto importante nel mio calendario. È molto ben frequentato, vi partecipano i grossi calibri dell’atletica, ma mantiene quell’aria molto speciale, unica nel suo genere. Lo stadio non è troppo grande, gli spettatori sono caldi e vicini. È una particolarità che apprezzo molto e riassume bene l’eccezionalità di questo meeting anche molto genuino e famigliare. È un appuntamento di grande livello, organizzato sempre molto bene. So che a Bellinzona è sempre possibile ottenere una grande prestazione. È una delle tappe fondamentali di ogni mia stagione. È anche l’unico appuntamento di questo livello organizzato in Ticino, terra che amo molto. Ogni volta che ci vengo mi sembra di essere in vacanza. È una sensazione molto gradevole che rivivo sempre molto volentieri». 

Mujinga: «Sono abituata a esserci, ci sono sempre, per me è un grande piacere. È un meeting di livello mondiale, al quale sono sempre orgogliosa di partecipare. Nonostante l’infortunio,  mi era chiaro fin da subito che ci sarei comunque stata. Sono sui manifesti ufficiali, come potevo mancare (ride, ndr). È un meeting molto speciale, gli appassionati ticinesi mi hanno adottata, gli organizzatori mi hanno sempre coccolata, ci tenevo a non deluderli. Questa non è un’edizione ordinaria, al contrario. Trovo che gli organizzatori abbiano corso un bel rischio, decidendo di presentare comunque un evento che non hanno annullato, come avrebbero potuto fare, bensì solo rinviato. È giusto ripagarli. Lo hanno fatto per noi atleti, per offrirci una gara di un certo livello, con i relativi ingaggi. Ho ritenuto giusto dir loro grazie. Esserci comunque, è il mio modo di dare il mio contributo al buon esito di un Galà per il quale gli organizzatori hanno lottato. Correndo anche dei rischi».

Gli obiettivi: nel mirino c'è già il 2021

Mujinga: «I giorni immediatamente successivi la decisione di interrompere la stagione sono stati difficili, lo ammetto. Restare a lungo senza correre non è una condizione facile da accettare, ma porre fine al mio 2020 era l’unica decisione da prendere e ora sono serena. Faccio qualche esercizio, un po’ di fisioterapia. Dopo due settimane di distacco totale, mi butterò a capofitto nella preparazione in vista della prossima stagione. L’obiettivo è già il 2021».

Lea: «Questa è stata la stagione in assoluto più complicata per me. Per la pandemia, certo, ma anche per un problema al tendine d’Achille. Non ho potuto allenarmi come avrei voluto. So di non essere al massimo della forma. Ho però lottato per restare in modalità competizione, per non perdere completamente il contatto con  le gare. Ho quindi deciso di partecipare a un paio di meeting. So che non posso correre tempi incredibili, ma sono lieta di esserci, di mantenere il ritmo, in vista della prossima stagione. Ora sto bene, posso allenarmi come desidero, la forma sta arrivando, ma ormai è tardi (ride, ndr). Sono curiosa di vedere cosa riuscirò a fare domani. Spero di correre attorno ai 55 secondi. Il Galà è l’ultima gara a cui prendo parte. Dopo un periodo di pausa mi rimetterò al lavoro in vista del 2021».

Il futuro è ricco di incognite: quali ripercussioni ha sul lavoro questa situazione?

Lea: «Non c’è altro da fare che andare avanti. Io sono convinta che i Giochi, con o senza pubblico, con o senza quarantena, avranno comunque luogo. È l’obiettivo principale, bisogna fare tutto quello che è necessario per arrivarci in buona forma. Pianificare la preparazione è un po’ più difficile del solito. Normalmente in novembre e dicembre si va all’estero, per dei campi d’allenamento. Al momento, le incognite sono però ancora molte. Dobbiamo mantenere aperta la mente, essere in grado di reagire, di svoltare in direzione di un piano B, nel caso saltasse il piano A». 

Mujinga: «Non è una situazione che possiamo influenzare. Non possiamo che allenarci come se tutti gli appuntamenti in agenda potessero svolgersi normalmente. E non possiamo che augurarci che sia così. Sono convinta che i Giochi ci saranno, ci alleniamo a fondo per arrivarci nelle migliori condizioni possibili. L’unica cosa che pone dei problemi ora è proprio la pianificazione dei campi di allenamento. Ma il lavoro da fare in vista dei principali eventi, quello occupa la nostra testa come in tutte le altre stagioni».