La Federazione cantonale di sci sta riprendendo velocità dopo un periodo di rinnovamento e con la passione di sempre cerca di attirare la gente sulla neve
Ha dovuto affrontare qualche curva la Federazione ticinese di sci, ma adesso si è rimessa nella classica posizione a uovo per riprendere velocità. E per cercare di essere ancora più “aerodinamica”, negli scorsi mesi si è rinnovata nella forma (ma non solo) passando a un più snello TiSki, una delle tappe (unitamente ad esempio al nuovo sito internet) del processo di rilancio di una realtà che comunque ha sempre rappresentato un punto di riferimento per lo sport (e non solo) cantonale.
«Innanzitutto siamo felici che sia arrivata la neve – afferma il presidente Enzo Filippini –. Proprio la sua mancanza è forse una delle cause di un certo “rallentamento” accusato negli anni passati, durante i quali ad esempio siamo passati da circa 5’000 soci affiliati a poco più di 4’500, anche se bisogna dire che contando coloro che non sono iscritti a Swiss-Ski arriviamo ad almeno 10’000. Inoltre quest’anno alla nostra famiglia abbiamo aggiunto altri due sci club, Brissago e Amici dello sci Balerna, arrivando a 52 affiliati. Se si aggiunge che oltre al comitato formato da volontari abbiamo una trentina di collaboratori, ma di cui solo nove dipendenti pagati (per una percentuale totale d’impiego del 520 per cento, ndr), 41 atleti nelle diverse squadre élite e un giro d’affari di oltre 900mila franchi, direi che possiamo essere orgogliosi del lavoro che stiamo facendo. In sostanza siamo come una piccola azienda e in questo senso la neve ci aiuta parecchio a vendere il nostro prodotto, da Chiasso ad Airolo. E questo è un altro aspetto che ci rende fieri, siamo una delle poche Federazioni del nostro cantone in cui non ci sono campanilismi o una divisione tra Sopra e Sotto ceneri, per cui le prospettive sono buone. Diciamo che da 3-4 anni stiamo cercando di riprendere velocità, il potenziale per riuscirci lo abbiamo».
A livello competitivo i settori sono quattro: alpino (vedi correlato), nordico, freestyle e snowboard. Quest’ultimo dal 2016 è affidato tramite un mandato diretto al White Pillow Snowboard Team, gestito dall’ex pro rider e snowboard coach Mitch Buvoli e che si impegna ad allenare e sostenere i giovani talenti ticinesi attraverso un programma intensivo di allenamento di circa 1’000 ore e la collaborazione con la Scuola Professionale per Sportivi di Elite (Spse) di Tenero. Nel freestyle, settore importante che tra l’altro come ogni anno organizzerà in Leventina una tappa di Coppa Europa (per la prima volta a mogul e dual mogul si aggiungerà l’aerials) e che ha ormai inglobato l’European Youth Freestyle Academy, si registra un cambio al vertice con Mattia Scanzio (fratello di Deborah, responsabile dell’Eyfa) che prende il posto di Nicola Quirici quale caposettore. Quanto allo sci di fondo, sempre diretto da Ortensio Bassi e che quest’anno annovera un solo atleta, il presidente sottolinea come «è un settore un po’ in difficoltà, mancano atleti e collaboratori, ma la speranza è che l’apertura del nuovo Centro nordico di Campra (inaugurato lo scorso 22 novembre e riconosciuto dall’Ufficio federale dello sport quale centro nazionale di allenamento, ndr) possa ridestare interesse nei giovani».
Un compito quello di attirare le nuove generazione (e non solo) che esula dal puro aspetto competitivo e che tocca in particolare a Massimo Lurati, responsabile appunto della divisione promozione sport sulla neve... «Cerchiamo di riportare la gente a sciare in generale e in questo senso ci sono due appuntamenti molto importanti e assolutamente non competitivi, i Raiffeisen Kids Ski Day. Il primo si terrà il 19 gennaio 2020 a Bosco Gurin (dove introdurremo anche lo snowboard), il secondo il 29 gennaio ad Airolo Lüina, dove ci sarà anche la possibilità di cimentarsi con lo sci di fondo. Due giornate ludiche gratuite per ogni bambino e due accompagnatori (questi ultimi dovranno acquistare le giornaliere, ma a un prezzo di favore) gestite in collaborazione con le locali scuole di sci. Come Federazione organizziamo inoltre per i club e in collaborazione con Gioventù+Sport dei corsi di aggiornamento, che quest’anno riguarderanno circa 300 monitori grazie a una trentina di esperti. Senza dimenticare la preparazione al corso G+S e per la prima volta il corso (offerto) di formazione con gli allenatori TiSki per ricevere la giusta infarinatura per poter svolgere, all’interno del club, l’attività di freestyle in piena sicurezza». Come dire che la collaborazione tra TiSki e i club c’è e funziona.
Il settore competitivo più importante (perlomeno a livello numerico) di TiSki è lo sci alpino, capitanato da Mauro Pini e che conta 22 atleti suddivisi nelle squadre U18/U21 (guidata da Alessandro Lazzarini), U14/U16 (Patrik Schanz) e il gruppo Future (Chiara Medolago).
«L’aspetto forse più importante è l’implementazione del progetto Ski & School, in sostanza un sistema di studio a distanza in collaborazione con la Spse di Tenero – spiega Pini a proposito dell’iniziativa ormai alla 4ª stagione e che in parte è già realtà anche nel freestyle –. Lo stiamo rafforzando rendendolo più professionale e allargandolo anche alle scuole medie, il tutto grazie all’ottimo lavoro di Francesca Leoni, responsabile dell’area educativa che sostiene gli atleti nella pianificazione degli impegni scolastici e nel loro coordinamento con l’attività sportiva. Un progetto importante che ci ha anche portato ad allargare la base di atleti, passati nel giro di 4-5 anni da 6 o 7 a 22, giovani davvero interessanti tra i quali al momento spiccano in particolare Ginevra Ostini (U19, Sc Airolo) e Joel De Taddeo (U18, Maggiore Ski Team)».
Un progetto quello dello studio a distanza sfruttato anche nella prima settimana di allenamento all’estero (in Cile) organizzata ufficialmente dalla Federazione ticinese tra fine agosto e inizio settembre, giorni nei quali si sono gettate le basi per la stagione agonistica, ma non solo... «Avevamo già provato a organizzare una cosa del genere in passato, ma siamo riusciti a concretizzarla solo quest’anno. Un’esperienza molto positiva che per i ragazzi (10 in totale, ndr) si è rivelata un’ottima opportunità dal punto di vista sportivo e pure, se non soprattutto, da quello sociale. Abbiamo calcolato una resa per quel che riguarda il lavoro sulla neve superiore di un terzo alle abituali attività sui ghiacciai e proprio in queste settimane ci stiamo accorgendo il bene che ha fatto ai nostri atleti, sia a livello di personalità sia di condizione fisica, ambito quest’ultimo nel quale sono risultati tra i migliori nei Power Test nazionali. Penso che potremo divertirci quest’anno».