La sentenza del Tribunale federale impedisce alla campionessa del mondo in carica degli 800 metri di difendere il titolo ai Mondiali di Doha.
Dopo Usain Bolt, un'altra protagonista dell’atletica leggera e in procinto di cambiare disciplina e di passare al calcio. La differenza sostanziale, però, è che mentre il fuoriclasse giamaicano aveva deciso spontaneamente di lasciare le piste, Caster Semenya si è dovuta attenere alla decisione del Tribunale federale che lo scorso 30 luglio ha cancellato la sospensione ad personam della norma che impone alle atlete intersex di ridurre i propri livelli endogeni di testosterone con specifiche cure ormonali per poter partecipare a gare femminili comprese tra i 400 e il miglio.
Perciò la campionessa del mondo in carica degli 800 metri è stata costretta a rinunciare alla difesa del titolo negli imminenti Mondiali di Doha, in Qatar. Da qui, la decisione della sudafricana di provare a sfondare nel calcio, almeno in attesa che cambi qualcosa che le permetta di tornare a gareggiare in pista. Dall’inizio di settembre, infatti, Semenya si allena con il JVW Football Club, squadra di calcio della massima serie sudafricana (la Sasol League), la cui proprietaria è Janine Van Wyk, capitana della Nazionale, ma che milita in Danimarca nel Fortuna Hjorring.
Caster è da tempo appassionata di calcio e le cronache narrano ci sappia pure fare, ma per il momento il sogno di essere ingaggiata è destinato a rimanere tale, perché il mercato in Sudafrica si è chiuso. Se ne riparlerà nel 2020, ma con buone possibilità, stando alle parole della stessa Van Wyk: “Caster ha grandi fondamentali – ha detto – Sono certa che arriverà lontano”. “Sono grata per l’opportunità – il ringraziamento della mezzofondista – Apprezzo molto il sostegno che sto ricevendo e spero di poter presto contribuire alle fortune della squadra”.