Assieme a Fritz Chervet, è stato il più amato nel nostro Paese fra i praticanti della nobile arte
Il pugilato svizzero perde uno dei suoi più grandi campioni. Enrico 'Rocky' Scacchia. Morto a Berna a soli 56 anni a seguito di un cancro.
Formatosi alla scuola di Charly Bühler, Scacchia si è sin da subito affermato come uno dei pugili più spettacolari, noto anche per la sua capacità di elettrizzare gli spettatori. Ribattezzato quasi subito con il 'nome di battaglia' di Rocky, Scacchia ha chiuso la sua attività con un bilancio di 41 vittorie, di cui 26 entro il limite, a fronte di 3 pareggi e 8 sconfitte.
Fra gli incontri più drammatici della sua carriera va citato quello valido per il Campionato europeo dei pesi super-welter del novembre 1985 a Ginevra, contro il francese Saïd Skouma. Un match che avrebbe potuto segnare la svolta definitiva nella sua carriera. Invece a imporsi fu il transalpino, per k.o. al sesto round. Scacchia, peso medio naturale, quella sera dovette fare due volte i conti con la sfortuna, ritrovandosi a combattere in una categoria non sua e per giunta contro un pugile fuori dal comune.
L'occasione della rivincita gli si è presentata nel 1987, quando da peso medio-massimo ha avuto la chance di battersi con l'olandese Alex Blanchard per la cintura di Campione europeo. Ma Scacchia, colpito all'occhio, nel corso della nona ripresa fu costretto all'abbandono. Verrà comunque ricordato per il suo successo per k.o. ai danni dell'argentino Ruiz, allora numero 7 al mondo, e pareggiato contro il finlandese Uusivirta a Berna in un combattimento memorabile. E, soprattutto, resterà il pugile più amato in Svizzera, unitamente a Fritz Chervet.