Disciplina olimpica dal 1904, la boxe resta nel programma dei Giochi del 2020. Ma è ribadita anche la squalifica della federazione internazionale
Disciplina olimpica dal 1904, il pugilato sarà mantenuto nel programma a cinque cerchi dei Giochi di Tokio dell’anno prossimo. Parallelamente, però, resta in vigore la squalifica dell’Aiba, la federazione internazionale ( (la terza al mondo, per numero di federazioni affiliate, ben 203), sotto inchiesta per varie irregolarità in ambito finanziario, di gestione del direttivo e dei giudici, nonché di lotta contro il doping. L’Aiba è quindi la prima federazione internazionale della storia ad essere privata dell’organizzazione della propria disciplina a un’Olimpiade.
La doppia decisione, per la quale già c’era stato un primo preavviso favorevole della commissione esecutiva risalente allo scorso 22 maggio , è stata ratificata all’unanimità dal comitato olimpico internazionale riunito a Losanna per l’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 (per le quali ha prevalso Milano con Cortina d’Ampezzo).
I tornei di qualificazione saranno organizzati sotto l’egida del Cio da un gruppo di lavoro appositamente costituito, coordinato dal presidente della federazione internazionale di ginnastica, il giapponese Morinari Watanabe. Resta invariato il numero dei pugili coinvolti, 286, divisi tra le otto categorie maschili e le cinque femminili.