L'uso della Rete è diventato una sorta di rituale per un quarto degli internauti (27%), soprattutto giovani, che iniziano e terminano la giornata online
L'uso di Internet sta diventando una religione digitale quotidiana, soprattutto tra i giovani. È quanto emerge da un sondaggio online condotto dall'Università di Zurigo tra mille internauti svizzeri dai quattordici anni in su.
I chatbot di intelligenza artificiale (IA) come ChatGPT o Bard sono già molto diffusi in Svizzera: otto interpellati su dieci (79%) ne hanno già sentito parlare e la metà di loro (37%) li ha già provati o utilizzati. I più giovani e coloro che hanno un livello di istruzione più elevato conoscono questi servizi e li usano con particolare frequenza.
"L'alto livello di consapevolezza e di impiego di ChatGPT e di applicazioni simili di intelligenza artificiale è sorprendente, soprattutto perché sono disponibili solo dalla fine del 2022", osserva il direttore dello studio, Michael Latzer, citato in un comunicato odierno dell'Università di Zurigo.
Secondo il ricercatore, la digitalizzazione sta dando origine a una nuova forma sociale di religione, una religione digitale quotidiana. Essa svolge funzioni sociali simili a quelle delle religioni tradizionali, come la riduzione della complessità, la creazione di significato o la coesione sociale.
"Il carattere religioso dell'uso di Internet si riflette nelle idee mitologiche sul funzionamento dei servizi digitali, nel loro uso ritualizzato e nelle esperienze trascendenti con i servizi digitali", spiega Latzer.
Quasi un terzo della popolazione (30%) ritiene per esempio che i contenuti offerti dai social network o dalle applicazioni per la salute e il benessere siano controllati da un'entità superiore inspiegabile. L'uso di Internet è diventato una sorta di rituale per un quarto degli internauti (27%): iniziano e terminano la loro giornata online.
Tra il 10% e il 19% degli internauti riferisce di esperienze trascendentali che vanno oltre i confini abituali della vita quotidiana. Queste indicazioni di una religione digitale quotidiana sono più pronunciate tra i giovani: quattro ragazzi su dieci tra i 14 e i 19 anni (38%) affermano che l'uso regolare di questi servizi li aiuta ad andare oltre le loro condizioni di vita immediate.
Un buon terzo dei giovani di questa fascia d'età concorda sul fatto che l'uso dei servizi digitali preferiti procura loro pace spirituale quando hanno problemi (36%).
La fusione tra uomo e tecnologia, nota come cyborgizzazione, rafforza il carattere religioso della digitalizzazione, prosegue l'Università di Zurigo. Le tecnologie cyborg vengono utilizzate per raggiungere obiettivi transumanisti, ossia per superare i limiti umani.
Il sondaggio ha preso in considerazione anche le tecnologie cyborg auto-ottimizzanti che non sono necessarie dal punto di vista medico, come le bende autoadesive per la stimolazione elettronica del cervello o i chip impiantati nella mano per effettuare pagamenti. Un buon terzo della popolazione svizzera online conosce quelle fissate al corpo (37%) o impiantate nel corpo (35%).
La loro diffusione è attualmente bassa, ma quattro interpellati su dieci ritengono che potrebbero rendere la loro vita quotidiana molto più confortevole (39%). Allo stesso tempo, la consapevolezza dei rischi è alta, in particolare per quanto riguarda la cybercriminalità (78%) e le violazioni della privacy (70%).
L'indagine, condotta per la settima volta dal 2011 da Latzer e dal suo team, mostra infine ancora una volta che quattro internauti svizzeri su cinque inibiscono il loro comportamento di comunicazione online a causa della sensazione di essere osservati. La ricerca fa parte del World Internet Project (WIP), uno studio comparativo a lungo termine che analizza la diffusione e l'uso di Internet in 30 Paesi.