Ermani scagionato perché i peni inviati su WhatsApp sono ‘simili a gonfiabili da piscina’. Ma si parla anche di beneficenza, Israele e vecchi truffatori
Quei due peni giganti di plastica? “Simili a gonfiabili da piscina”, annota il procuratore pubblico straordinario Franco Passini. Proprio così. Il pp grigionese lo scrive nel decreto di non luogo a procedere. Il decreto con cui Passini scagiona il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani dal reato di pornografia per la foto, tratta da Internet, da questi inviata tramite WhatsApp nel febbraio 2023 alla segretaria presunta vittima di mobbing da parte di una collega.
Nel commento di Simonetta Caratti viene ribadita l’importanza del donare, ma si prende nota anche dei cambiamenti nelle abitudini di chi dà, in particolare tra i giovani. Gli svizzeri sono da sempre generosi, eppure, complici i continui rincari, c’è stata una frenata. Poche cose, tuttavia, fanno star bene come donare, non solo soldi, ma anche le proprie idee e, soprattutto, il proprio tempo a chi ha bisogno.
Parziale sospiro di sollievo, invece, in casa Mossi a Giornico. La Sezione cantonale della popolazione, preposta al rilascio dei permessi per stranieri, ha prolungato di sei mesi il diritto di soggiornare in Ticino per i tre ragazzini onduregni che da otto anni vivono con i nonni nella Bassa Leventina, dove si sono perfettamente integrati. Slitta così al 30 giugno 2025, per consentire di finire l’anno scolastico, il termine per lasciare la Svizzera inizialmente fissato al 31 dicembre. Tuttavia la Sezione della popolazione scrive che i tre ragazzini “non adempiono ai presupposti per un caso di rigore poiché i loro legami col nostro Paese non sono tali da giustificare un mancato rientro in patria”. Opinione contestata con forza dai nonni.
Abbiamo poi intervistato l’ambasciatrice israeliana in Svizzera Ifat Reshef, convinta che se la guerra in Medio Oriente continua è solo per colpa di Hamas, che non depone le armi e non rilascia gli ostaggi. Con lei abbiamo parlato di antisemitismo, Netanyahu, Siria, Corte penale internazionale e dell’imbarbarimento nel raccontare e nel raccontarsi quando si è dentro a una guerra. E del ruolo della Confederazione, sia in patria che alle Nazioni Unite.
Infine, abbiamo ripercorso la storia di Tewanna Ray, il “geniale mascalzone” che cento anni fa giungeva, nelle vesti di un falso pellerossa, in Ticino. La sua figura verrà ricordata al Teatro Sociale il prossimo 7 gennaio.