Dalla sregolatezza del rap francese al codice etico della magistratura ticinese. Uno sguardo anche agli Usa con la violenza politica delle elezioni
Cominciamo subito con una nomina su cui si è aperto il dibattito. L’ex rettore dell’Università della Svizzera italiana, Boas Erez al collegio Papio? Il consolidamento di un modello di esclusione che passa attraverso la scuola e molto altro nell’intervista alla storica ticinese Nelly Valsangiacomo.
Per il commento di oggi, di Stefano Piri, parliamo delle elezioni Usa e del grande spettacolo della violenza politica. Si potrebbero considerare normali scaramucce di una campagna presidenziale rimasta a corto di argomenti, il problema è che non lo sono.
Regole di comportamento? Così nei tribunali federali. I giudici del Tf, del Tpf e del Taf su uso dei social, rapporti di lavoro... mentre il Gran Consiglio chiede un Codice etico per la magistratura ticinese.
Per i deputati al volante in arrivo, invece, ‘un nuovo parcheggio’. Ma nessuno sa dire se la soluzione individuata dal governo a Bellinzona sarà ancora gratuita o a pagamento.
La serie tv di Arte ‘Dj Mehdi. Made in France’, racconta la vita di un artista eclettico che in pochi anni è riuscito a diventare un simbolo del rap francese negli anni Novanta. Daniele Manusia ripercorre i passi di questo artista che è riuscito a passare dalle banlieue ai club parigini.
Buona lettura!