Su ‘laRegione’ di oggi l'analisi di una sindacalista sul caos del Tribunale penale, il segreto del successo della Splendida di Lugano e molto altro
«Il rispetto deve esserci a prescindere in tutti i luoghi di lavoro e a ogni livello. Quando poi ci sono in gioco dei ruoli, chi ha una posizione di rilievo deve stare ancora più attento ad alcune tipologie di comportamento». La sindacalista Davina Fitas, coordinatrice di Ocst Donna-lavoro e responsabile del settore pubblico e docenti, non nasconde la propria indignazione rispetto ai più recenti sviluppi sul caos al Tribunale penale cantonale (Tpc). Le riflessioni della sindaclista Ocst nell'intervista di oggi.
Dalla cronaca cantonale passiamo a quella federale. Il 22 settembre si andrà a votare sulla riforma della previdenza professionale (Riforma Lpp). Ma quali sono i pro e i contro di questa riforma e chi davvero ci perde e chi invece ci guadagna? Il ‘pacchetto’ in votazione contiene numerose misure. Ecco il loro probabile e controverso impatto su rendite e trattenute salariali.
A quattro mesi dall’apertura completa del semisvincolo, la Città di Bellinzona ha messo in pubblicazione due progetti concernenti alcune misure viarie accompagnatrici, con lo scopo di proteggere le strade residenziali di Giubiasco oggi interessate da traffico parassitario. Inaugurate le nuove bretelle autostradali da e per il centro della città, l’obiettivo è di far confluire il più possibile il traffico motorizzato sulla strada cantonale.
Oltre 15’000 persone lungo il chilometro e mezzo di lungolago tra il Belvedere di Lugano e la fontana dell’Acquaiola di Paradiso. Un successo «ben oltre le aspettative», quello della prima edizione della Splendida, manifestazione svoltasi sabato scorso e che – grazie anche a una formula innovativa che ha permesso di riunire quasi 150 espositori – ambisce a riscrivere le regole del gioco nel settore dei mercati a Lugano (e non solo).
E per finire diamo uno sguardo anche a ciò che succede al di fuori dei nostri confini nazionali. Russi e ucraini infatti continuano a combattere duramente sui campi di battaglia, ma – dietro le quinte – i contatti diplomatici non si fermano. L'analisi (e il commento) di Giuseppe D’Amato sulla situazione attuale della guerra in Est Europa.