Breve viaggio fra i produttori ticinesi alle prese con alcuni problemi. In Calanca 1'700 firme chiedono a Coira più sicurezza sulla strada contro le frane
Un numero di birrifici, per milione di abitanti, tre volte superiore a quello di nazioni-simbolo quali Cechia e Paesi Bassi. Eppure in Svizzera si beve sempre meno birra. Conseguenza? Si va verso la saturazione del mercato. Ne parliamo con due produttori ticinesi: Lorenzo Mottini, direttore e cofondatore della Birra Gottardo, e Giona Meyer della Birra Matta di Sagno.
Dalla birra all'acqua il passo è breve. Ma quando è troppa l'acqua che scende dal cielo, per la Val Calanca son sempre grattacapi. Dopo l'ennesima frana che nelle scorse settimane ha bloccato la strada cantonale, è stata lanciata una petizione che ha raccolto oltre 1'700 firme inviate a Coira. Articolata la critica dei sindaci, i quali dal Cantone esigono più impegno per soluzioni di sicurezza a lungo termine.
Parliamo con Gregorio Di Trapani di ‘Sensitive Darkness’, il Lugano Percussion Ensemble in formazione ‘leggera’, ovvero con poca strumentazione. Solo lo stretto necessario per un concerto nel quale il suono, naturale, nasce dal bagliore di una torcia elettrica. Insieme alle immagini in tempo reale di Roberto Mucchiut, il 16 novembre a Lugano, Asilo Ciani.
“Se vi sono due problemi acuti e impellenti da risolvere nel nostro cantone, uno è quello del traffico, sotto gli occhi di tutti, l’altro, forse meno percepito, ma ancora più grave, è quello dello spopolamento delle nostre valli più periferiche che stanno letteralmente morendo”. Parola di Giacomo Garzoli, presidente dell'Ente regionale sviluppo Locarnese e Vallemaggia, in risposta all'economista Ronny Bianchi.
È poi sull'asse fra Ucraina e Israele che Giuseppe D'Amato propone nel commento odierno le sue riflessioni: “La speranza è che Mosca voglia fare la sua parte positivamente in Medio Oriente, indirettamente aprendosi una via d’uscita dal pantano ucraino in cui si è infilata”.
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