Oggi in pagina anche il semisvincolo che a Bellinzona cambierà strada ai bus; Sorengo, Massagno e Savosa che vedono rosso; i Mondiali e l’Iran che impicca
‘Le Polizie comunali fanno troppi controlli radar’. Le parole di Norman Gobbi hanno creato malumori nelle polcom. Nell’intervista rilasciata a Cristina Ferrari per l’edizione odierna, Gobbi rispedisce le accuse al mittente, reo di aver "travisato completamente il senso del messaggio inviato ai Municipi". Per il direttore del Dipartimento delle istituzioni, "non c’era alcun riferimento alla polizia unica, che rimane un tema di stretta competenza parlamentare".
A Bellinzona, il semisvincolo costringerà i bus a cambiare strada. Attualmente, quelli diretti in centro provenienti da Locarno o Giubiasco transitano da via dei Gaggini, che collega via Tatti a viale Franscini. In futuro questo collegamento dovrebbe però essere garantito da via Luini, attualmente accessibile con i veicoli solo da viale Franscini. I lavori in via Luini costeranno oltre 900mila franchi.
Suona qualche campanellino d’allarme nell’agiata collina ovest della cintura luganese. I preventivi 2023 sono in rosso a Sorengo, Massagno e Savosa, che nel giro di una settimana vedranno i propri Consigli comunali riunirsi per l’esame dei Conti preventivi, ma non ritengono di dover alzare il moltiplicatore: le casse pubbliche sono ancora abbastanza solide.
Il Marocco, la Pulce e lo scettro perduto di CR7, ovvero la prima Nazionale africana ad approdare a una semifinale dei Campionati del mondo di calcio, il numero dieci dell’Argentina e il portoghese Cristiano Ronaldo caduto in disgrazia. Sono i protagonisti del nuovo appuntamento de ‘I Mondiali dal divano’, questa volta a firma Stefano Marelli, calatosi sui "quarti di finale più belli e sorprendenti in assoluto" (o almeno "degli ultimi quarantaquattro anni", sua memoria diretta).
‘Iran: silenzio, si uccide’. L’editoriale di Roberto Antonini parte da Mohsen Shekari, 23enne impiccato l’8 dicembre a Teheran per "inimicizia nei confronti di Dio e corruzione in terra". Quella di Shekari è la prima esecuzione di un manifestante condannato per aver preso parte alle proteste antigovernative scaturite dall’uccisione della giovane Mahsa Amini. Non è avvenuta in piazza, come un tempo si faceva, ma tramite lapidaria comunicazione.
Buona lettura, buon inizio di settimana.