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Ex Macello, un anno dopo: il ricordo di chi quella notte c’era

Dalle imposte di circolazione ai topi d’appartamento nelle Terre di Pedemonte, passando per la finale di Champions League

28 maggio 2022
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Ex Macello, un anno dopo. Un po’ come ‘Il ragazzo della via Gluck’ di Adriano Celentano, alla vigilia dell’anniversario della demolizione del centro sociale di Lugano (un anno fa come domani), all’Ex Macello, siamo tornati su quelle macerie con un reportage. Dove si rincorrono fatti, aneddoti e qualche curiosità di quella notte a cavallo tra il 29 e il 30 maggio 2021. Quella che, a un anno di distanza, ancor oggi viene ricordata come ‘la giornata più lunga dell’anno’.

Imposte di circolazione, dopo il colpo di gas dato da Ppd, Lega e Udc qualcosa si muove. E probabilmente già martedì nella riunione della Commissione parlamentare della gestione verrà presentato un secondo rapporto sull’iniziativa popolare democratica che chiede di abbassare le imposte di circolazione: quello del Partito liberale radicale, che dalla critica e dai dubbi passa all’azione. «Il Consiglio di Stato ha risposto ai nostri quesiti e sono risposte che confermano quello che noi ci permettevamo, in tutta onestà, di dire su questo tema – spiega il presidente cantonale del Plr Alessandro Speziali –. Il nostro deputato e commissario in Gestione Bixio Caprara è già al lavoro per il nostro rapporto».

È allarme topi nelle Terre di Pedemonte, e in particolare a Tegna. Ma non di roditori: di quelli d’appartamento. Che nella notte su martedì hanno messo a segno una serie di colpi nelle abitazioni. I malviventi sarebbero almeno due, intrufolatisi nelle abitazioni nottetempo, senza scasso e senza manomettere mobili. Mentre le indagini sono in corso, la Polizia invita tutti gli abitanti della frazione pedemontana a prestare attenzione.

Quattro anni dopo è tempo di replica. Stasera come quattro anni fa, l’ultimo atto della Champions League metterà di fronte Liverpool e Real Madrid. A Kiev, quel 28 maggio 2018, a festeggiare furono gli spagnoli. E c’è dunque anche il desiderio di riscatto per quello smacco nella motivazione con cui Salah e compagni scenderanno in campo stasera per i novanta minuti (o forse più) di un ultimo atto che promette fuochi d’artificio.

 

Quasi cent’anni dopo, il Ticino torna a vestire i panni di ‘arbitro’ di una situazione delicata. Nel 1925 era stata Locarno, sede dei Trattati per la pace. Stavolta è Lugano, che in estate farà da sfondo alla conferenza sull’Ucraina. Tra poche settimane Lugano sarà sotto i riflettori del mondo intero. Ma mentre la città si appresta a diventare per qualche giorno una sorta di ombelico del mondo, nell’armadio del Municipio, annota Daniel Ritzer nel suo commento odierno, c’è ancora un grosso scheletro: quello della scellerata decisione di demolire ‘parzialmente’ l’ala dell’ex Macello sede del centro sociale ‘Il Molino’.

 

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