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Giovani via dal Ticino, cantone che ha perso attrattività

Preoccupa il fenomeno del calo della popolazione. Sui salari minimi, il Ps, con Sirica, conferma di voler tirare dritto. Le resistenze alla variante A2-A13 preoccupano

25 settembre 2021
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Il Canton Ticino si va lentamente ma costantemente svuotando. La sua popolazione decresce, ma quel che più preoccupa è che e ogni anno 800 giovani emigrano in cerca di fortuna altrove. Vuoi per motivi di studio, vuoi per opportunità professionali, sempre più giovani decidono di fare armi e bagagli e recarsi oltre Gottardo o all’estero. Non bastasse ciò, ecco che anche i pensionati svizzeri tedeschi girano le spalle al nostro territorio. In più le statistiche mostrano che negli ultimi decenni il motore della crescita della popolazione è stato l’immigrazione dall’estero, in un cantone dove i decessi superano sistematicamente le nascite.

Salari minimi, indietro non si torna! A dirlo è Fabrizio Sirica, copresidente del partito Socialista che, in un’intervista, ricorda come la sola via possibile per uscire da questa situazione di stallo sia l’iniziativa popolare della Sinistra. Dopo l’incontro di giovedì col Dipartimento finanze ed economia, dove sindacati e padronato hanno sottoscritto cinque auspici - tra i quali il progressivo adeguamento dei Ccl al salario minimo e la deroga che resta in piedi, l’esponente del PS locarnese si dice convinto di tirare dritto.

Si torna a guardare, con preoccupazione, al futuro del tanto agognato collegamento veloce A2-A13. La strada sul Piano, come noto, è tutta in salita perché l’incarto è fermo negli Uffici federali, ma Ustra, “anche se con una tempistica non precisata, fa sapere di essere decisa a condurre in porto il progetto. Le criticità emerse durante la fase di consultazione determinano una situazione d’incertezza che turba i sonni anche dell’Associazione dei Comuni della Verzasca.

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