Oggi su La Regione: retroscena sul crollo del Ponte Morandi di Genova, a Bellinzona mancano poliziotti e pompieri, il Ps Lugano alla vigilia della fine dell'era-Ghisletta
Settantuno euro al giorno. Tanto spendeva il concessionario privato del Ponte Morandi per la manutenzione e i controlli di sicurezza, un modo per massimizzare il profitto: un modo che ha causato 43 vittime, e ora lo Stato italiano si ricompra Autostrade, ingrassando il conto degli stessi che hanno causato la tragedia dell'agosto del 2018.
A Bellinzona, invece, mancano poliziotti e pompieri: da una parte mancano otto agenti per soddisfare gli obiettivi fissati nello studio aggregativo del 2015, dall’altra servono altri volontari per sopperire a una sempre più marcata carenza.
Se Bellinzona piange, Lugano non ride: la mancata firma dell'accordo quadro rischia di tradursi, per l'Usi, nel restare tagliati fuori dai progetti di ricerca di eccellenza e nella difficoltà di reclutamento. Il punto con il rettore Boas Erez.
E a Lugano si consuma, mercoledi, l'atto finale della contesa per la scelta della nuova presidenza, o co-presidenza dopo l'era di Raoul Ghisletta: tre diverse cordate, Mattea David e Aurelio Sargenti, Tessa Prati e Filippo Zanetti, Nina Pusterla, di cui Dino Stevanovic ha raccolto la voce alla vigilia dell'elezione.