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Di fumo negli occhi e accordo quadro in fumo

Su La Regione di oggi, lo stop all'accordo quadro con la Ue, gruppi di lavoro poco convincenti, residence tanto e anche troppo vip e bassezze mediatiche

27 maggio 2021
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Fumata nera, nerissima sull’accordo quadro istituzionale fra Svizzera e Unione Europea. Troppe divergenze sulla libera circolazione e la protezione dei salari. E ora si cerca di tenere in piedi la via bilaterale.

E nubi oscure anche sul Gruppo di lavoro per il rilancio del paese, la  task-force composta da politici e associazioni imprenditoriali, sindacali, professionali promossa dal Consiglio di Stato lo scorso aprile. Mentre un’interrogazione chiede lumi sul lavoro svolto, Unia è più netta: le soluzioni condivise non arriveranno, non passa da quella sede il rilancio economico.

Via Patocchi a Locarno Monti sembra essere la nuova Montecarlo. Almeno a giudicare dai nomi sulle bucalettere di un residence di alto standing: da Ramazzotti, Verstappen a Hamilton. Un luccicare di nomi scintillanti, prodotto però, a quanto pare, da uno specchietto per le allodole per attrarre nuovi inquilini affascinati da un vicinato da sogno destinato, però, a restare tale.

E c’è anche chi per attrarre non inquilini, ma lettori, nella vicina Italia utilizza qualsiasi mezzo: compresa la foto del piccolo Eitan, uno dei superstiti della tragedia della funivia Stresa-Mottarone, scattata pochi attimi prima e sbattuta in prima pagina da più di una testata. A chiamarli sciacalli, forse, si offende l’incolpevole canide.

Un’altra bomba, ma presunta, al centro della vicenda del dirottamento dell’aereo Ryanair a opera della Bielorussia per arrestare l’oppositore Roman Protasevich. Lukashenko sostiene che sono stati gli svizzeri ad avvertirlo, ma Berna smentisce. Insomma, se di bomba si parla, forse è quella sparata da Lukashenko.

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