Il Gran Consiglio approva il credito di quasi 8 milioni per chi non ha ancora beneficiato di nessun aiuto per le difficoltà economiche create dalla pandemia
Più che un ponte, è un salvagente quello approvato ieri dal Gran Consiglio a favore di chi, danneggiato economicamente dalla pandemia e dalle restrizioni, non aveva ancora beneficiato di nessun aiuto finanziario da parte dello Stato. 7,9 milioni di franchi che dovrebbero raggiungere tra le 6'000 e le 7'500 persone, con una base di 1'000 franchi per il primo componente dell'unità di riferimento, 500 per ogni ulteriore convivente nella stessa economia domestica. E oltre che le persone, il Cantone prova a rimettere in piedi anche gli edifici con 100 milioni stanziati per il risanamento degli edifici dello Stato, somma che al 56% sarà destinata alle scuole. E a proposito di scuole, sono una trentina i docenti definiti "vulnerabili" in Ticino per i quali son previste specifiche misure di protezione o il telelavoro. Quel telelavoro che creerà qualche grana a chi dovrà compilare la dichiarazione dei redditi 2020, a cui mancheranno in gran parte le deduzioni per i pasti fuori casa e i trasporti pubblici. Come se il Covid non fosse già abbastanza, insomma…
E qualche grana in arrivo anche, forse, per chi approfitta del pasto per togliersi la mascherina rendendo lunghissima la consumazione del panino. Le Ffs sembrano voler rimediare, ma i tempi sembrano lunghi e le teste difficili da cambiare.
Capitolo vaccini: saranno 4 i nuovi grandi centri di vaccinazione per le macroregioni, gestiti dal Cantone, a Lugano (Conza), Locarno (al Fevi), Bellinzona-Giubiasco e Mendrisio (entrambi al Mercato Coperto). Sempre con l'incognita delle forniture, ricordiamo. Intanto in Svizzera siamo a quota 197'368 persone vaccinate, con il Ticino a fare la parte del leone. Il tutto mentre, in attesa delle decisioni federali su test a tappeto e frontiere, non condivise da alcuni Cantoni e associazioni, la task-force federale inizia a mostrarsi moderatamente ottimista.