Educazione

Coinvolgere per innovare: la forza della partecipazione attiva

Quando la collaborazione in fase decisionale diventa motore di cambiamento, le scelte sono più vicine, durature e sostenibili

Insieme si creano soluzioni più inclusive e sostenibili
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La partecipazione attiva delle persone nei processi decisionali rappresenta uno degli strumenti fondamentali per promuovere la democrazia, l’efficacia delle politiche pubbliche e la qualità delle organizzazioni, siano esse enti pubblici, aziende o istituti educativi. In un contesto sociale ed economico sempre più complesso, coinvolgere cittadini, collaboratori e studenti diventa essenziale per garantire non solo la legittimità delle decisioni, ma anche la loro sostenibilità e accettazione sociale.

In ambito pubblico, organizzazioni internazionali come l’OCSE, l’UNESCO e le Nazioni Unite, hanno sottolineato l’importanza della partecipazione pubblica per affrontare sfide globali come la sostenibilità, l’inclusione sociale e l’equità, aumentare la fiducia nelle istituzioni e migliorare la legittimità delle decisioni. La Conferenza sul futuro dell’Europa promossa dal Consiglio d’Europa, la Convenzione cittadina sul clima del 2019 in Francia, le varie assemblee cittadine come ad esempio quelle di Bologna, Bruxelles e Lisbona, sono solo alcuni esempi che dimostrano una maggiore attenzione e inclusione dei bisogni e dell’opinione dei cittadini nell’elaborazione di politiche pubbliche o nella co-progettazione di scenari futuri, come è stato il caso, ad esempio, di “Prospettiva 2040”, il documento strategico elaborato dal Cantone Ticino in collaborazione con la SUPSI, frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto esperti provenienti da diversi ambiti.

Partecipare sì, ma a quali condizioni?

Il coinvolgimento dei cittadini, o delle persone più in generale, può assumere svariate forme, che vanno dalla semplice informazione fino alla deliberazione attiva. Lo Spettro della partecipazione pubblica dell’International Association for Public Participation (IAP2) propone una modellizzazione di queste forme e ci ricorda l’importanza di promuovere processi partecipativi che prevedano non solo un contributo attivo delle persone nella costruzione delle soluzioni, ma anche una reale implementazione delle decisioni da essi scaturite.

Favorire un reale empowerment democratico non solo rafforza il senso di appartenenza e la fiducia delle persone nei confronti delle istituzioni, ma garantisce anche una migliore aderenza delle decisioni alle esigenze della comunità. Caratteristici di un buon processo partecipativo sono dunque i principi di inclusione, uguaglianza, ricerca di consenso, influenza sul processo decisionale e rispetto e garanzia della sua integrità.


Il Parco delle Gole della Breggia: un esempio virtuoso

Il Parco delle Gole della Breggia: un esempio di deliberazione

Lo scorso 24 agosto, il Parco delle Gole della Breggia è stato teatro di una giornata dedicata all’emersione compartecipata di scenari futuri per il Parco stesso. La giornata è stata organizzata da un gruppo di ricerca del DFA/ASP della SUPSI attivo nel progetto “Spazio-Fiume-Tempo”, che si propone di valorizzare il Parco come risorsa educativa evidenziandone il valore geologico, storico e culturale.

L’evento ha visto la partecipazione di oltre 70 persone, tra cittadini, amministratori locali, scuole, associazioni, enti turistici e territoriali, dipendenti del Parco e membri del Consiglio della Fondazione. Durante l’incontro, i presenti hanno condiviso esperienze e idee, contribuendo a delineare possibili scenari futuri all’insegna della sostenibilità.

Il processo partecipativo ha incluso i principali portatori di interessi. La loro presenza ha permesso di arricchire la discussione con prospettive diverse, spesso complementari, e di costruire soluzioni condivise, robuste e che riflettono le aspettative e le esigenze della comunità.

La partecipazione nella ricerca

L’attività promossa dal gruppo di ricerca del DFA/ASP si fonda sulla volontà di promuovere progetti in grado di assicurare che i loro benefici siano equamente distribuiti, garantendo che tutte le parti in causa abbiano accesso alle opportunità di partecipazione e ai risultati della ricerca – con particolare attenzione ai gruppi che rischierebbero di rimanere esclusi – garantendo così che le loro esigenze e prospettive siano considerate anche attraverso un ruolo attivo nella definizione delle priorità di ricerca.

Includere il maggior numero di attori nei processi decisionali che riguardano il loro territorio o la loro vita quotidiana di riferimento non è quindi solo una questione di democrazia, ma di valorizzazione dei saperi. Chi vive un luogo o una situazione ha conoscenze e competenze specifiche che possono arricchire le soluzioni e renderle più efficaci nel lungo termine. In questo senso, la partecipazione non è un accessorio, ma un elemento centrale per la riuscita dei progetti.


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Uno scambio continuo

E a scuola? La partecipazione fra esperienza e diritti

Questi principi di partecipazione attiva e inclusione non riguardano solo i contesti territoriali o comunitari, ma si applicano in modo cruciale anche all’ambito educativo. Così come le decisioni che riguardano il territorio devono coinvolgere i cittadini, allo stesso modo i processi educativi devono includere studenti, docenti e famiglie, affinché la scuola diventi un ambiente di apprendimento condiviso e partecipativo.

Promuovere la partecipazione nelle scuole non significa, unicamente, formare cittadini consapevoli, pronti a prendere parte ai processi decisionali del futuro, ma dare la possibilità a bambini e ragazzi di essere ascoltati e responsabilizzati, in conformità con l’art. 12 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia del 1989. Come sottolineava John Dewey, la democrazia deve essere vissuta come un’esperienza quotidiana, non solo come un sistema politico, e la scuola è il primo luogo dove i giovani possono sperimentare concretamente i principi della democrazia e della responsabilità collettiva.

La partecipazione non è quindi solo un diritto, ma è un’esperienza quotidiana che arricchisce il tessuto sociale e rafforza la democrazia. Quando cittadini, studenti e comunità vengono coinvolti nei processi decisionali, si creano soluzioni più inclusive e sostenibili. È attraverso la creazione di spazi (pubblici) di confronto, ascolto e condivisione di responsabilità che possiamo costruire una società più inclusiva e democratica, elevando la partecipazione a vero motore del cambiamento.

In collaborazione con il Dipartimento formazione e apprendimento/Alta Scuola Pedagogica