Il suono dei luoghi riflette il rapporto tra uomo e ambiente e crea connessioni profonde. Un gruppo di ricerca si occupa di delinearne i contorni
Hai sentito? Cosa? Il suono è effimero, ci sfiora rapidamente e altrettanto velocemente scompare. Il suono è un fantasma che ci circonda costantemente, è aria e vibrazione, tremore o pressione, e noi lo percepiamo anche in base alle circostanze, di piacere, di dolore oppure di paura.
Il suono ci parla, ci informa, ci costringe, ci persuade a pensare e sentire e al tempo stesso ci racconta e ci rimanda indietro nel tempo, attraverso la sua fortissima carica evocativa. L’esperienza e i ricordi di ogni individuo sono costellati di suoni, presenti o passati.
Il suono, inoltre, reca con sé informazioni circa lo spazio nel quale esso prende forma: può dirci qualcosa sul luogo, i suoi abitanti, le loro attività. Il suono contribuisce a instaurare con il luogo un legame identitario. Esso è parte costitutiva della nostra cultura ed è riconosciuto dall’Unesco quale patrimonio immateriale e componente essenziale del paesaggio.
L’ascolto, punto di partenza per una più ampia indagine sul rapporto tra percezione e conoscenza, diventa allora un dispositivo potenzialmente in grado di migliorare le capacità relazionali tra l’uomo e il suo ambiente e di generare processi educativi sperimentali che attraversano le discipline e si muovono tra le righe dei saperi, con percorsi non programmati, inattesi e per questo profondi e sorprendenti.
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La nostra porta sull’invisibile
Accogliendo questi principi e riflessioni, il gruppo di ricerca internazionale sui paesaggi sonori attivo al Dipartimento formazione apprendimento / Alta scuola pedagogica della SUPSI (paesaggisonori.supsi.ch) si confronta con il suono e i suoi significati, con l’obiettivo di sviluppare progetti e metodi dedicati all’educazione all’ascolto e all’educazione attraverso l’ascolto. Processi che si attivano nelle pratiche didattiche ed educative formali e informali, trasformando, di fatto, il suono in un vero e proprio ambiente di apprendimento.
In questa direzione, molte sono le attività di ricerca e le sperimentazioni condotte, nel tempo, dal gruppo di ricerca, che opera dal 2014 attraverso una estesa rete internazionale e multidisciplinare, rivolgendosi alle scuole e alla cittadinanza. I temi investigati sono molti, ma al centro è sempre l’ascolto.
Ne ricordiamo alcuni, per rappresentare le numerose diverse applicazioni del tema: Il rumore lontano (2017) ha identificato le caratteristiche culturali e geografiche del Canton Ticino attraverso l’esplorazione acustica della sua rete ferroviaria; Rumore di occhiali da sole (2018) ha reso accessibili le opere d’arte del MASI a persone con una disabilità visiva; Soundmapping: A critical history of sonic cartographies (2018), un workshop internazionale condotto dallo storico americano Hillel Schwartz, ha cercato di rispondere all’interrogativo: “Cosa accadrebbe se tornassimo al suono come strumento principale per mappare il nostro corpo, le nostre città?”; AmAs – Ambienti in Ascolto (2020-2023) è un progetto internazionale di ricerca-formazione che investiga le potenzialità dell’ascolto e del suono nell’ambito disciplinare dello studio d’ambiente.
Tra i molti progetti, si sviluppa nel tempo la prima mappa sonora del Cantone Ticino. Ticino Soundmap (www.ticinosoundmap.supsi.ch) è un archivio acustico partecipativo che raccoglie su una mappa digitale tracce sonore registrate nel cantone, diventando un contenitore di mondi, percorsi, idee, che si muovono in parallelo e che sono fruibili, in modo sinottico, sulla mappa.
Recentemente, sono stati pubblicati sulla Ticino Soundmap i suoni registrati nel Parco del Piano di Magadino, relativi al percorso di ascolto “Un mondo di suoni”. Per la Fondazione Parco, il gruppo di ricerca ha realizzato materiali didattici mirati a stimolare un’esplorazione acustica dell’ambiente: missioni di scoperta, ovvero piccole attività pratiche e di riflessione, per comprendere come il suono sia importate all’interno degli ecosistemi complessi e come possa diventare uno strumento eccezionale di conoscenza degli stessi. Sarà inoltre pubblicato nelle prossime settimane un podcast narrativo dal titolo “Grande Guida del Piano di Magadino”. Un racconto per episodi, geolocalizzato, che permetterà alle scuole e ai visitatori di attraversare il Parco ascoltando una storia sonora informativa, divertente e coinvolgente.
Il simposio si svolgerà a Lugano dal 4 al 7 ottobre
Per rivolgere l’attenzione allo stato presente e futuro del mondo sonoro, a Lugano, dal 4 al 7 ottobre si svolgerà, presso la sede RSI, l’XI Simposio Internazionale sul paesaggio sonoro Soundstainability - Making future from listening. Il convegno, organizzato da FKL - Forum Klanglandschaft in collaborazione con SUPSI-DFA/ASP, RSI e Università di Losanna, muove dalla convinzione che il suono dell’ambiente costituisca una modalità specifica di conoscenza del mondo e che la sua qualità sia una condizione vitale per il genere umano e per le altre specie animali. Raccoglie, pertanto, i contributi e le proposte di ricercatrici e ricercatori, artisti e artiste, associazioni e gruppi interessati a comprendere quali siano gli equilibri all’interno del mondo sonoro e a chiedersi se e come questi si trovino in una relazione di reciprocità con i macro-processi di sviluppo ambientale, sociale ed economico. Il convegno intende aprire un dialogo tra le discipline al fine di valutare questo complesso sistema di relazioni, nella prospettiva di costruire più consapevolmente gli equilibri futuri del pianeta.
Nei suoi quattro giorni, il programma prevede concerti, conferenze, passeggiate sonore, relazioni scientifiche, installazioni sonore e giochi.
Tra i temi affrontati, quello dell’educazione come azione. Il pomeriggio del 4 ottobre sarà infatti dedicato in modo puntuale ai docenti generalisti e di educazione musicale, che potranno sperimentare con mano e orecchie la potenzialità delle proposte didattiche che risuonano nel paesaggio.
In collaborazione con il Dipartimento formazione e apprendimento/Alta Scuola Pedagogica