EDUCAZIONE

Crescere con storie d’immagini e parole

Una risorsa ad alto potenziale educativo per lettori di ogni età

A causa del tema trattato, piccolo blu e piccolo giallo è stato proibito nelle scuole dal sindaco di Venezia

Prima di tutto, sfatiamo un luogo comune: gli albi illustrati non sono libri facili per bambini piccoli, che raccontano storielle leggere, con testi semplici e disegni colorati. Chi crede così è fuori strada. O ha incontrato gli albi sbagliati. Infatti, quelli che in inglese vengono chiamati picture books sono in realtà libri "seri", costruiti secondo criteri precisi, nei quali si realizza un sapiente equilibrio tra parole e immagini. Il loro significato nasce proprio dall’incontro del testo con i disegni (ed è questo che li distingue dai libri illustrati, nei quali le figure sono solo decorative). Costituiscono un genere particolare della letteratura per l’infanzia e, come i grandi classici per ragazzi, benché siano pensati per un pubblico infantile, trasmettono significati a lettori di ogni età, adulti compresi. Alcuni di essi sono vere opere d’arte, degni di essere considerati e studiati come tali. Ad esempio Piccolo blu e piccolo giallo, di Leo Lionni (1959), la storia dell’amicizia tra due macchie di colore che rivoluzionò il mondo dell’illustrazione per ragazzi grazie al suo stile minimalista e grafico; o Nel paese dei mostri selvaggi, di Maurice Sendak (1963), il primo ad aver dato voce all’inconscio infantile, raccontando una vicenda onirica di ribellione contro gli adulti; o ancora l’albo senza parole (in inglese silent book) L’approdo, dell’australiano Shaun Tan (2008), che racconta con le sole immagini una struggente e simbolica storia di emigrazione.


L’approdo, di Shaun Tan (2008)

Il potere educativo degli albi illustrati

Gli albi illustrati, soprattutto quelli di qualità, hanno un alto potenziale educativo. Avvicinano i più piccoli all’oggetto libro, facendone apprezzare le forme, i materiali, gli odori; espongono i giovani ascoltatori e poi lettori alla bellezza delle immagini e delle parole, con la mediazione della voce dell’adulto, che crea empatia ed emozione; come tutte le narrazioni, offrono l’occasione di allenarsi alla vita, grazie al processo di immedesimazione nelle vicende e nei personaggi; mantengono la mente aperta a tutte le possibilità, in virtù della prospettiva dalla quale osservano il mondo; aiutano ad ampliare il vocabolario del lettore, porgendo alla sua attenzione parole nuove e preziose; contribuiscono alla costruzione del linguaggio del bambino, fornendogli strutture, grammatica e modelli da seguire; di conseguenza, rendono più ricco e articolato il pensiero (sono, quindi, altamente democratici); senza trascurare il fatto che, come dimostrato da vari studi, possono mitigare gli effetti negativi di un’esposizione eccessiva a schermi digitali di ogni tipo e dimensione. E tanto altro ancora.

Come scegliere quello giusto

Il mercato editoriale per ragazzi è pieno di albi illustrati, ma non tutti sono di qualità. E allora, come fare a sceglierli? Bisogna ricavarsi il tempo di informarsi, in prima persona o con l’aiuto altrui. Ad esempio, prendendo l’abitudine di frequentare le librerie per ragazzi (che in Ticino non sono affatto poche), per sfogliare libri a volontà e per chiedere il parere delle libraie e dei librai, che sapranno indirizzare verso la scelta giusta grazie alla loro preparazione e disponibilità. In aggiunta, si possono leggere studi che trattano il tema, come quelli di Marcella Terrusi (Albi illustrati e Meraviglie mute, entrambi pubblicati dall’editore Carocci), di Antonella Capetti (A scuola con gli albi, Topipittori) o di Silvia Vecchini (Una frescura al centro del petto, Topipittori). Una volta che ci si è avvicinati al genere, si capisce che ci sono autori, autrici e case editrici che sono una garanzia di qualità, dunque pescare tra i loro titoli senza il rischio di restare delusi è cosa facile. Tra le case editrici di questo tipo, segnaliamo almeno la Minibombo, adatta per i più piccoli (ma non solo), che offre anche un sito internet (www.minibombo.it) ricchissimo di proposte per ampliare il libro oltre le pagine di carta; e poi Babalibri, Carthusia, Corraini, Emme Edizioni, Orecchio Acerbo, Terre di Mezzo, Topipittori e ZOOlibri. Senza dimenticare l’editoria ticinese, forte di alcune proposte molto attente alla qualità del prodotto, come Marameo Edizioni di Gordola (marameoedizioni.com), la prima casa editrice nostrana specializzata esclusivamente in letteratura per l’infanzia. Si tratta, in generale, di case editrici "coraggiose", che non puntano tutto su storie leggere e facili, ma che osano proporre storie "divergenti", cioè che vanno al di là delle attese, perché sorprendono in qualche modo il giovane lettore, mantenendone desta l’attenzione e provocandone una reazione. Tutto ciò grazie all’intreccio narrativo sorprendente, ai temi trattati, all’utilizzo di un linguaggio vivace e creativo, all’originalità delle soluzioni grafiche, mai scontate o banali.


Nel paese dei mostri selvaggi, di Maurice Sendak (1963)

A casa, in libreria, a scuola e nella vita

Perché il potere educativo degli albi non resti una mera possibilità, non è sufficiente un’esposizione sporadica alle storie che essi raccontano. Come in altre cose della vita, anche con la lettura e con le storie conta pure la quantità: è necessario che gli incontri con gli albi illustrati siano frequenti, e dovrebbero esserlo sin dalla più tenera età. Dunque, prima si inizia meglio è: a casa è opportuno che il bambino sin dalla nascita sia immerso in un ambiente dove il libro non sia avvertito come un intruso, ma come un compagno sempre presente. Ovviamente, serve la mediazione dell’adulto, perché i libri non parlano da soli: quindi l’adulto deve impegnarsi a leggere ad alta voce ogni giorno, magari in momenti precisi e ritualizzati, come la sera, prima di dormire (molto meglio un paio di storie lette che una serie di cartoni animati sul tablet); e che nessuno si spaventi: gli albi hanno anche il vantaggio di poter essere letti da cima a fondo in pochi minuti (prima che l’adulto stesso venga colto dal classico colpo di sonno e lasci il bambino a chiedersi: "Ma come è andata a finire?"). Poi, l’educazione all’ascolto e alla lettura deve pervadere la quotidianità del bambino, dalla scuola dell’infanzia in poi. Maestre e maestri, dunque, non stancatevi di offrire occasioni di incontro con gli albi ogni giorno di scuola, senza aver paura di esagerare: le buone storie non stancano mai. E ricordatevi l’importanza di regalare le letture di questo tipo, ogni tanto, cioè di offrirle senza chiedere nulla in cambio; in altre parole, di non associarvi per forza delle attività didattiche: a volte servono, a volte no, perché a volte bastano già le storie ad allenare il bambino alle cose della vita.