Dall'ananas alle banane, passando per la canapa: non manca la fantasia negli ingredienti utilizzati a livello mondiale. Che, però, non fanno l'unanimità
Non c’è pace per la vera pizza Made in Italy all'estero, martoriata con i più svariati condimenti, dall'ananas alle banane fino a quelle condite con la carne di canguro e zebra, ma anche serpenti e grilli. Nel ventaglio delle proposte non manca nemmeno quella speziata con il pollo tandoori immerso nello yogurt o quella con la cannabis. Piatti che hanno fatto tremare i polsi a un italiano su tre (il 36%) che in viaggio si è scontrato con le versioni più improbabili.
È quanto emerge dall'analisi condotta dall'organizzazione degli imprenditori agricoli Coldiretti in collaborazione con l'azienda specializzata nelle ricerche di mercato Ipsos. Tra gli italiani che si sono ’scottati‘ con la pizza all'estero, il 14% ha dichiarato di essere rimasto molto deluso, il 22% si è detto abbastanza scontento, mentre il 26% non si è fidato di mangiarla. Il 6% si è per contro detto entusiasta, mentre al 20% è piaciuta ‘abbastanza’.
A deludere sono innanzitutto l'impasto (52%), il sapore (48%) e gli ingredienti utilizzati (36%), ma anche la loro combinazione (34%); bocciati pure la cottura (30%), il costo elevato (25%), la preparazione (24%) e la scarsa digeribilità (23%). «Garantire l'autenticità della ricetta e dell'arte della preparazione significa anche difendere un piatto fondamentale della nostra tradizione minacciata dalla diffusione di falsi prodotti Made in Italy che hanno raggiunto i 120 miliardi di euro, praticamente il doppio delle nostre esportazioni, sottraendo posti di lavoro e crescita all'Italia», sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.