Curiosità

Macché sedentarietà da ufficio: in gara per il titolo iridato

Tanto divertimento ma anche del sano agonismo sulla Mühlegasse di Olten, dove è andato in scena il Mondiale Bürostuhl Rennen

Sedentario a chi?
(Keystone)
6 luglio 2023
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Ci sono campioni e campioni e, allo stesso tempo, ci sono sport e sport. Chi più ne ha, più ne metta, tanto degli uni quanto degli altri. Ma il titolo che si sono portati a casa a inizio luglio Role Zurflüh e Damien Hilty, rispettivamente nelle categorie Kamikaze e Standard, è decisamente tra i più singolari in assoluto. Sono infatti loro i vincitori del Campionato mondiale di corsa con le sedie da ufficio (letteralmente Bürostuhl Rennen), andato in scena sulle strade di Olten.

C’è chi, metaforicamente, può ambire al titolo di campione degli sport… da divano, ossia impersonificando le gesta degli atleti sul piccolo schermo e c’è chi, il suo titolo se lo costruisce… passando dall’ufficio. E non è, come in molti potrebbero essere indotti a pensare, che la corsa con le sedie da ufficio sia figlia della pandemia, ossia nata come pretesto per indurre la gente a un po’ di movimento in mesi in cui parole come lockdown, telelavoro e sedentarietà (forzata o no) hanno rappresentato lo stile di vita di parecchi. Affatto: le origini di questa singolare corsa sono ben più radicate nel tempo. È infatti da più di vent’anni che vengono organizzati appuntamenti di questo genere, Campionati del mondo compresi. Un anno fa, ad esempio, a ospitarli era stata Davos (sede quest’anno della ‘Mountain Edition’), e lì Damien Hilty aveva già messo in bacheca il suo primo titolo iridato.

C’è chi, come riferisce l’Oltner Tagblatt, all’appuntamento si presenta per puro spirito goliardico, o in modo del tutto inconsapevole. Come l’uomo portato in cima alla Mühlegasse (punto di partenza della gara) dagli amici in occasione della sua festa di addio al celibato, dopo aver trascorso tutta la giornata a svolgere le ‘missioni’ più disparate proprio su quella sedia. Altri, però, si presentano al via con l’intenzione di vincere, oltre che, ovviamente, di divertirsi. Perché dopo le prime due manche, si comincia a fare davvero sul serio: dalle semifinali in poi il divertimento lascia spazio alla voglia di primeggiare.