Curiosità

Anche il Borscht diventa patrimonio dell’Unesco

Il piatto tipico della cucina ucraina verrà iscritto fra i beni culturali immateriali: chiuso con un anno d’anticipo l’iter avviato nel 2019

E buon appetito
(Keystone)
1 luglio 2022
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Pochi minuti fa il comitato straordinario del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco – secondo quanto apprende l’agenzia italiana Ansa – ha iscritto il Borscht, piatto tipico della cucina ucraina a base di barbabietole, cavolo fresco, brodo, carne di manzo e maiale, e con panna acida, nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco.

La candidatura, avviata nel 2019, doveva essere valutata tra il 2023 e il 2024, ma il Comitato Unesco ha deciso di anticipare a quest’anno e di procedere d’urgenza.

Il Comitato Unesco si è riunito in seduta straordinaria per la prima volta, rispetto alle sedute ordinarie previste in genere tra novembre e dicembre, per decidere sulla candidatura del Borscht, si apprende, in quanto "data la situazione contingente del conflitto non si poteva attendere". L’approvazione è avvenuta, sempre secondo quanto appreso, "all’unanimità e non c’è stata nessuna obiezione al parere che era stato elaborato dall’organo tecnico, l’Evaluation body Unesco, e l’ha fatto proprio senza nessuna modifica". In particolare non è il piatto a essere in pericolo in quanto tale ma "la pratica e la tradizione delle conoscenze legate alla realizzazione del piatto" che rischiano di disperdersi per via del perdurare del conflitto.

Come evidenziato già lo scorso maggio dal presidente dell’Evaluation Body Unesco, l’italiano Pier Luigi Petrillo, quando fu annunciata la procedura d’urgenza, l’Unesco non dà alcun bollino di paternità o di originalità: se un Paese iscrive un elemento nella Lista dei patrimoni mondiali ciò non significa che quella tradizione è solo ed esclusiva di quel Paese, anzi, per l’Unesco vanno privilegiate le candidature di tradizioni che legano più Paesi tra di loro.