Il dolce va bene, ma non le frasi dolci. E in Marocco monta la protesta: la campagna di marketing è ‘promotrice di degrado’
La merenda si tinge di rosso, con frasi d‘amore per il giorno di San Valentino, e in Marocco si scatena la buriana. Un prodotto molto diffuso, a base di biscotto wafer e cioccolato finisce al centro delle invettive social. ’Ti amo’, ’Mi manchi’, ’Non ti dimentico’, o, ancora, ’Sei sempre nel mio cuore’, ‘Sei la cosa migliore che ho’ stampate in arabo darija sul sacchetto del dolce che si chiama ’Merendina’, non sono piaciute a tutti.
L‘involucro furbetto che strizza l’occhio agli innamorati, desta ’ashuma’, quel misto di vergogna e peccato che basta a scatenare i conservatori. La festa di San Valentino, per commerciale che sia, è comunque di stampo cattolico.
Su Facebook sono nate pagine per boicottare la merenda. E persino associazioni di commercianti sono scese in campo per bollare la campagna di marketing come ‘promotrice di degrado’. L’hashtag contro la merenda è virale. Il collettivo marocchino Outlaws, nato a sostegno dell’aborto, è sceso in campo per ricordare che: «L’amore non è un crimine». Ma per molti deve comunque restare «un affare privato» e «di famiglia».