Nato in Mongolia, trasferitosi in Giappone a 15 anni. Campione della classe yokozuna, il grado più alto nella disciplina, era stato diffidato per le lunghe assenze
Il numero uno del Sumo giapponese, Hakuho, all’anagrafe Mönkhbatyn Davaajargalha, ha deciso di ritirarsi dall’attività agonistica. Lo anticipano i media nipponici che citano fonti a conoscenza dei fatti. Nato in Mongolia e trasferitosi in Giappone all’età di 15 anni, il campione 36enne della classe yokozuna – il grado più alto nella disciplina – ha vinto 44 tornei consecutivi fino al marzo dello scorso anno, per poi sottoporsi a un intervento al ginocchio e saltare tre competizioni. In novembre il Consiglio nazionale della massima categoria aveva presentato una diffida verbale al lottatore per la lunga assenza, considerato il livello di notifica più grave, e che precede la raccomandazione al ritiro dallo sport.
Tornato a combattere in luglio, nel Gran torneo di Nagoya, Hakuho ha vinto la competizione con il record di 15 vittorie consecutive, prima del nuovo stop dei principali eventi del circuito, a causa dell’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Lo stesso gigante mongolo, 1,92 di altezza e un peso di 155 chilogrammi, era risultato positivo al Covid a inizio anno, a pochi giorni dal Gran Torneo di Tokyo. Con il ritiro di Hakuho rimane solo un lottatore della classe yokozuna, il connazionale Terunofuji, vincitore del più recente torneo di Autunno alla storica arena del Ryogoku Kokugikan della capitale.
Il Sumo è lo sport nazionale del Giappone, e le sue origini risalgono agli inizi del sesto secolo. Oltre che sport di combattimento, la disciplina è considerata una vera e propria forma d’arte, dai rituali propiziatori eseguiti alla presentazione dei lottatori, al gran numero di cerimoniali.