Auto e moto

La nuova Suzuki Swift, compattezza e semplicità

Rinnovata a fondo, è più ricercata nel look ma resta compatta, agile e maneggevole. Oltre che rilassante col cambio CVT, consumando sempre poco

La Swift approda alla nuova generazione distinguendosi per il look più patinato, con stile però volutamente nel segno della tradizione. La lunghezza è sempre ridotta, 3,86 metri
12 agosto 2024
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Ritorna la conosciuta Swift. È tutta nuova anche se il suo design richiama – volutamente – il modello precedente, confermandosi una cittadina compatta, leggera e docilissima per l’impiego di tutti i giorni. Lo stile evolve in effetti nel segno dell’assoluta tradizione, anche se forme e superfici si fanno più levigate e contemporanee; numerose e attualizzate le tinte a disposizione, combinabili alla soluzione bicolore con tetto e montanti neri. Gli ingombri restano invece ben contenuti, con una lunghezza confinata in 3,86 metri e un peso appena superiore alla tonnellata: raro, di questi tempi. La scocca è stata oggetto di un’approfondita evoluzione, adottando in particolare un differente disegno dei longheroni nella zona inferiore per conferire superiore rigidità in combinazione alla superiore capacità di assorbimento degli urti in caso di impatto.

Tutto nuovo pure il motore 1.2, che conserva la stessa cubatura ma con tre cilindri anziché i precedenti quattro. La Casa assicura in questo modo un rendimento energetico in crescita, pur conservando un quadro prestazionale sostanzialmente analogo; l’unità aspirata eroga sempre poco oltre gli ottanta cavalli, con coppia un poco più elevata. Resta confermata la soluzione ibrida leggera a 12 V, con piccolo motore elettrico da 2,3 kW di potenza (insieme alla compatta batteria al litio per l’immagazzinamento dell’energia recuperata in rallentamento) e 60 Nm di coppia: la sua spinta supplementare si aggiunge per breve tempo a basso carico, agevolando elasticità e minor impegno della componente termica specie nel traffico. Sull’esemplare in prova è inoltre presente la trasmissione automatica a variazione continua, con possibilità di selezione manuale dei rapporti “virtuali”. Completa, inoltre, la serie di ausili attivi alla guida, affidata a sensori laser e ottico (telecamera) ed inclusiva tra gli altri anche di regolatore adattivo di andatura, mantenimento attivo in corsia, avviso di traffico trasversale posteriore.

La guida della nuova Swift riprende le doti collaudate del modello, spiccando principalmente in maneggevolezza e praticità, con ingombri ridotti: l’auto si lascia parcheggiare in un fazzoletto e senza fatica, anche grazie all’ottimo raggio di sterzata, confermandosi tra le “regine” della città. Le prestazioni sono adeguate alla missione: spunti e riprese sono giusto briosi ma consentono di tenere piuttosto agevolmente il passo con il resto del traffico, con il tre cilindri che mostra un timbro appena rauco e sempre piuttosto ben isolato. Questa unità raramente alza “la voce” pure quando si richiedono più prestazioni, come ad esempio per sorpassare; anche perché il cambio CVT svolge un lavoro piuttosto puntuale nel tenere sotto controllo il regime del motore, limitando al minimo l’effetto di trascinamento tipo scooter e risultando dunque del tutto comodo specie in ambito urbano. La selezione manuale, con piccole palette al volante, “impone” alla trasmissione dei rapporti fissi prestabiliti e torna utile specie in discesa, per meglio modulare la quantità di freno motore. Piuttosto ben isolata dall’asfalto sulle asperità, la Swift è agile e piacevole tra le curve, oltre che piuttosto precisa, risultando una piacevole compagna di gita anche lungo i percorsi più guidati. In velocità la silenziosità è accettabile, anche se filtra qualche fruscio al crescere dell’andatura. Ottimi i consumi: si riesce anche a stare poco sopra i 4 l/100 km in contesti favorevoli ed è ben difficile superare i 5 l/100 km.

L’abitacolo è anch’esso rinnovato in profondità, pure qui però senza rivoluzioni. L’arredo si affida a materiali plastici più robusti che ricercati ma nel complesso è piacevole alla vista, vantando in aggiunta una certa ricercatezza stilistica, con schermo e comandi centrali lievemente orientati verso il conducente e pannelli portiere con inserti che riprendono la trama della plancia. Effetto tanto più apprezzabile adottando la soluzione bicolore con ampie zone in tinta grigia. Resta classicamente analogico il quadro strumenti, ad eccezione del pannello centrale: solo tramite quest’ultimo, tra l’altro, è possibile configurare i vari ausili attivi, operazione non molto diretta e un po’ scomoda che può pure richiedere che il veicolo sia fermo, volendo ad esempio disattivare l’avviso di superamento del limite di velocità. Diagonale da 9” per il display principale con navigazione e multimedialità, incluse le interfacce smartphone complete. Convenzionali ma chiari, poi, i comandi della climatizzazione (monozona), di tipo automatico sull’allestimento di punta. Lo spazio a bordo è compatto ma ben vivibile, accogliente davanti e sfruttabile senza sacrifici anche in seconda fila, sufficientemente distanziata. Il bagagliaio sconta una soglia di accesso alta, ma offre una cubatura accettabile (265 litri) data la compattezza della vettura.

Scheda Tecnica

ModelloSuzuki Swift
Versione1.2 Hybrid Compact Top AT
Motore3 cilindri, benzina, 1.2 litri con sistema micro-ibrido
Potenza, coppia82 cv, 112 Nm
TrazioneAnteriore
CambioAutomatico a variazione continua CVT
Massa a vuoto1’059 kg
0-100 km/h11,9 secondi
Velocità massima170 km/h
Consumo medio4,9 l/100 km (omologato)
Prezzo25’990 Chf

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