La prova di questa apprezzatissima motocicletta si è svolta sulle nostre strade casalinghe, riscoprendo percorsi e paesaggi in altri tempi dimenticati
Il commercio delle motociclette nel primo semestre di quest’anno ha subito un rallentamento durante i mesi di fase acuta Covid-19 per poi recuperare e raggiungere perfino un più 14.6% di vendite rispetto l’anno precedente. Probabilmente tanti amanti delle due ruote hanno rinunciato alla classica vacanza e hanno deciso di acquistare o sostituire la propria motocicletta per trascorrere il proprio tempo libero in sella e godersi i nostri bellissimi panorami. Dovendo scegliere un modello che permetta di esplorare il nostro territorio fino quasi all’infinito la sfida si gioca tra una Touring o una Adventure con il vantaggio che quest’ultima non si ferma dove finisce l’asfalto ma consente di proseguire il viaggio su strade sterrate con autentico piacere di guida e stupore per le splendide mete che si raggiungono.
Dopo aver scelto la gamma Adventure il resto diventa semplice tant’è che il pensiero corre istintivamente alla mitica Honda CRF1100L Africa Twin che nel 2020 è stata affinata e potenziata con un motore da 1'100 cm3 omologato EURO 5, di seguito in breve le novità già presentate sul nostro giornale.
Motore, telaio e ciclistica sono nuovi. Il bicilindrico parallelo è stato riprogettato, cresce la cilindrata da 998 cc (versione 2016) a 1'084 cc eroga 102 cavalli (+7) e 105 Nm (+6Nm), ora con omologazione EURO 5. Il peso per la versione standard è diminuito di 4 kg. Il telaio è stato ridisegnato e alleggerito. Nuovo anche il forcellone (che deriva da quello della CRF 450R motocross) e il telaio reggisella, entrambi in alluminio. Dal punto di vista della componentistica la forcella è un’unità a cartuccia a steli rovesciati Showa da 45 mm, a perno avanzato, con una corsa di ben 230 mm. L’ammortizzatore Showa garantisce un’escursione della ruota di 220 mm, anche in questo caso al top della categoria.
La novità più rilevante è l’introduzione della piattaforma IMU a 6 assi, che sovrintende a tutti gli ausili elettronici alla guida: sono disponibili 6 Riding Mode, di cui 4 preimpostati: Urban, Tourer, Offroad e Gravel, più 2 completamente personalizzabili, controllo di trazione HSTC a 7 livelli, antiwheelie a tre livelli, nuovo ABS cornering a 2 modalità con funzione di antisollevamento ruota posteriore. Il Cruise Control è di serie e sulla versione Adventure Sports debuttano anche le cornering lights progressive, l’impianto luci è full-LED. Gli indicatori di direzione si disattivano automaticamente e dispongono della funzione di lampeggio di emergenza durante le frenate più intense e improvvise. La nuova strumentazione alta, in stile rally, prevede uno schermo TFT a colori da 6.5 pollici, touch multifunzione, è possibile impostarla su diverse modalità di visualizzazione, a seconda delle informazioni che si desiderano tenere in primo piano.
La scelta di una maxi enduro mi vien da dire che è roba da centauri scafati, senza voler togliere nulla al resto della gamma, questi modelli sono concepiti per il puro piacere del viaggio sulle due ruote, sommando una serie di vantaggi che le rendono uniche nel loro genere. L’Africa Twin rappresenta il meglio di questo segmento e per noi durante questo particolare periodo con le difficoltà per girare nei circuiti o affrontare lunghi viaggi, ci siamo goduti questa moto che ci ha permesso di scoprire un’inedita parte del territorio.
Dopo aver sistemato l’altezza della sella e aver trovato la giusta confidenza nelle manovre da fermo tutto quello che segue è puro divertimento. In sella si sta comodi e si gode di una posizione rialzata con una sensazione di dominio della strada, tiriamo la leva della frizione e innestiamo la prima marcia per apprezzare subito la morbidezza degli ingranaggi del cambio (tipico Honda feeling), poi per il resto dei cambi marcia ci affideremo al sensore elettronico. Come avrete capito il modello scelto per il test è munito di cambio manuale ma esiste anche la versione DCT (Automatica) con doppia frizione. La posizione di guida trasmette un senso di sicurezza e controllo della strada, grazie all’altezza e alla protezione assicurata dalla parte frontale (serbatoio, cruscotto e cupolino). La guida è iper appagante, l’Africa Twin esprimere tanto del suo talento nelle curve, sia quelle ad ampio raggio che quelle strette e tortuose che contraddistinguono le strade delle nostre valli soprattutto quelle laterali. Un concetto dinamico caro alle motociclette Enduro che fanno leva su tre aspetti tecnici determinanti: l’altezza del baricentro, la larghezza del manubrio e le dimensioni contenute dei pneumatici. La corretta alchimia di queste caratteristiche sono la garanzia di controllo e facilità di guida quasi inimmaginabili per una motocicletta di dimensioni generose e che rimane perfettamente fruibile anche per lunghi viaggi solitari o in compagnia (sella comoda anche per il passeggero). Ad aggiungere brio e piacere di guida ci pensa anche il nuovo motore con cilindrata maggiorata (da 1'000 cc a 1'100 cc) che si migliora rispetto al modello precedente principalmente nelle ripartenze ai bassi e medi regimi. Il propulsore rimane più scattante ma anche sensibile alla ripresa del gas a causa delle nuove norme EURO5 e in città è preferibile guidare con l’apposita modalità City perché quella Tourer risulta leggermente inquieta. In sella alla Honda CEF1100L Africa Twin abbiamo riscoperto il nostro territorio percorrendo tante strade sterrate che spesso ci hanno condotto in posti incantevoli immersi nella natura, certo non si tratta di deserti africani ma la duttilità di questa moto si sposa perfettamente con il nostro variegato territorio. Insomma una perfetta compagna d’avventura!