Pure a Carnevale c’è chi prova a raccontarci la storiella dei miliardari che scappano dal Ticino per colpa di un fisco ‘poco concorrenziale’
Vabbè che era domenica, domenica di Carnevale. Giorno in cui il rincoglionimento post-Rabadan si fa sentire un po’ ovunque. Ma c’è chi ne approfitta un po’ troppo. Per esempio, chi ancora prova a raccontarci la storiella dei miliardari in fuga dal Ticino per colpa di una fiscalità "poco concorrenziale". Dai miti nordici ora siamo passati alle favole engadinesi. "Anche i ricchi scappano", urla un domenicale. Numeri alla mano, le cose stanno così: negli ultimi due anni 143 maxi-contribuenti hanno lasciato il nostro Cantone. Principale destinazione in Svizzera: St. Moritz. Ma quanti di questi facoltosi personaggi sono invece arrivati nello stesso periodo? Nessun accenno. L’unico dato disponibile (infilato in fondo all’articolo, quasi con imbarazzo) dice che in dieci anni – dal 2009 al 2019 – il numero di ‘pentamilionari’ residenti in Ticino è quasi triplicato, passando da 837 a 2’136. Forse attratti dal fisco clemente (ma come? Non era mica la pressione tributaria a farli andare via?), forse dal clima mite (il nostro grande vantaggio competitivo). O forse perché, risvegliatisi qui una mattina un po’ storditi dopo Carnevale, hanno capito che per certi, in Ticino, la festa può durare tutto l’anno.