Parole dure, alla conferenza stampa sui primi risultati delle inchieste sui casi di mobbing e molestie alla radiotelevisione romanda. Ma poi nessuno ha colpa grave
Tolleranza zero contro molestie e abusi alla Ssr, anche un solo caso è un caso di troppo, i collaboratori della radiotelevisione svizzera devono sentirsi tutelati eccetera eccetera. Così venerdì in conferenza stampa hanno ribadito il presidente del Cda Jean-Michel Cina, il direttore generale Gilles Marchand, il direttore della Rts Pascal Crittin e, unica donna presente, la consigliera d’amministrazione Ursula Gut-Winterberger. Certo, i risultati delle inchieste avviate sono ancora parziali – di più, anche sulla Rsi, si saprà a giugno –, i dettagli sui casi rimangono riservati per tutelare le vittime che non meritano una seconda umiliazione pubblica, le indagini sono state condotte da esterni proprio per garantirne l’obiettività. E tuttavia ha stonato, sentire quel consesso praticamente tutto maschile affermare, mentre “tolleranza zero” e “meritarci la fiducia dei collaboratori” ancora risuonavano nell’aria, che le colpe di Marchand, allora direttore della Rts, sono non gravi e quindi non si prende nessun provvedimento. Ancora più strani, i ringraziamenti “per l’ottimo lavoro svolto” rivolti a due dirigenti della Rts che hanno deciso volontariamente di lasciare l’azienda.