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Giustizia, cariche, e il consueto pressapochismo del parlamento

Sulla rotazione ai vertici delle Sezioni di diritto civile, diritto pubblico e del Tpc ecco l'ennesimo pasticcio. Il sì è arrivato, il come preoccupa

È dura
(Ti-Press)
15 ottobre 2024
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L'ennesimo desolante pasticcio di cui tutti avremmo fatto a meno – quando per tutti si intende il Paese, che guarda sempre più attonito agli spettacoli offerti da certa classe politica, grazie al cielo non ancora tutta – è andato in scena nel dibattito sull'iniziativa dell'Mps per la rotazione delle cariche ai vertici della magistratura. Unanimità raggiunta in commissione ‘Giustizia e diritti’ sul controprogetto, stilato dalla democentrista Roberta Soldati: rotazione sì, ma solo per le presidenze e vicepresidenze della Sezione di diritto civile, della Sezione di diritto pubblico e del Tribunale penale cantonale. Due anni e tanti saluti.

Arriva poi una lettera del Tribunale d'appello, datata 7 ottobre, che rende edotti di come ciò inficerebbe il lavoro della Commissione amministrativa dello stesso TdA, essendo composta per larga parte da quei vertici. Ecco quindi il primo compromesso: due anni, ma rieleggibili per una sola volta. Qualche borbottio, qualche muso lungo, ma l'unità commissionale tiene. Cosa potrebbe mai andare storto? Benvenuti in Gran Consiglio.

Nel dibattito di oggi, infatti, arrivati all'emendamento di Sabrina Gendotti (Centro) che mirava – appunto – ad allungare il periodo in carica con un primo mandato e una possibile rielezione per un altro mandato, compare magicamente l'elefante nella stanza: poi, questa persona, può essere rieletta, in un secondo momento, alla carica di presidente o vicepresidente di una delle tre Sezioni? Può farlo immediatamente? Sì, no, boh.

E via col consueto teatrino col capannello dell'Ufficio presidenziale a confabulare cercando di mettere le solite pezze al disarmante pressapochismo con cui vengono trattati temi di importanza capitale. Per poi decidere che sì, va bene aggiungere verbalmente l'avverbio “immediatamente” per far capire che sì, dopo il primo mandato un presidente e un vicepresidente delle Sezioni possono rimanere lì per un secondo mandato. E che, dopo un periodo in panchina, si può riassumere quel ruolo. Ma verbalmente, perché di scritto non c'è niente se non gli atti del dibattito parlamentare.

L'ennesima tempesta in un bicchiere d'acqua. L'ennesimo navigare senza bussola. L'ennesimo caso che diventa norma politica. Poi, tra alti lai e molta indignazione, ci si chiede con abbondante prosopopea perché la gente vota sempre di meno.

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