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Lugano, tandem Foletti-Badaracco: sia davvero una svolta

Pur legittima la candidatura di Quadri, appare sensata la decisione della maggioranza del Municipio sul vicesindacato. Si rifletta ora in azioni concrete.

Michele Foletti e Roberto Badaracco: i nuovi sindaco e vicesindaco di Lugano (Ti-Press)
8 ottobre 2021
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Un primo passo per abbassare i toni e allentare le tensioni. La scelta di Roberto Badaracco, esponente del Plr, quale vicesindaco di Lugano va letta così. Annacquata dalla polemica innescata dall’insoddisfazione di Lorenzo Quadri per la sconfitta della propria candidatura, la questione è infatti diventata molto più di quel che è nella realtà dei fatti. Una nomina che in altri tempi avrebbe meritato lo spazio di un ‘fototesto’, come si dice in gergo giornalistico, ha invece assunto i contorni di evento simbolico che nelle intenzioni deve rilanciare l’incrinato rapporto fra Municipio e Consiglio comunale e, per estensione, fra esecutivo e cittadinanza in generale.

Quadri: candidatura legittima, contesto avverso

Lorenzo Quadri ha fatto bene a proporre la propria candidatura: i numeri li aveva. Inoltre, da municipale ha dimostrato in più occasioni di saper svolgere il compito richiesto dalla carica facendosi portavoce di iniziative non proprio in linea con il suo credo politico e parlando alla cittadinanza con toni decisamente diversi rispetto a quelli ai quali ci ha abituati sul ‘Mattino della domenica’. Proprio questi ultimi però, cornice di contenuti frequentemente espressione della destra più radicale, hanno reso fin da subito la sua candidatura invisa a larghi settori della politica luganese, in questo particolare momento storico. Lugano per alcuni mesi ha effettivamente avuto un sindaco e un vicesindaco leghisti. Marco Borradori e Michele Foletti erano però, pur nelle loro differenze, entrambi appartenenti all’ala più moderata e istituzionale del movimento. Le posizioni e i toni del Quadri extra-istituzioni lo hanno invece reso per molti un candidato inadatto a ricoprire la carica di rappresentanza del vicesindaco della più grande città del cantone.

Badaracco: profilo giusto, attese elevate

Per quanto l’opzione Quadri fosse senza dubbio legittima, la scelta di Badaracco appare d’altra parte ragionata e finalmente di buonsenso politico. Discreto e moderato, il municipale ha alle spalle una lunga gavetta. La sua è una politica fatta di presenza costante sul territorio, orientata più al pragmatismo che ai grandi proclami, e per nulla urlata. Caratteristiche un po’ da ‘vecchia scuola’ e che in altri contesti possono risultare piuttosto dei difetti, ma che appaiono invece azzeccate per la Lugano di oggi. Tutt’altro che un rivoluzionario, il capodicastero Cultura, sport ed eventi, ha dimostrato infatti capacità di ascolto, di confronto, di accettazione delle critiche e di messa in discussione. Doti imprescindibili per un buon municipale, a maggior ragione per un liberale-radicale. Le aspettative sono elevate.

La decisione presa a maggioranza può segnare quindi da un lato l’inizio di un nuovo equilibrio politico, in questa legislatura partita con una serie di passi falsi compiuti dall’esecutivo, e dall’altro porre finalmente termine a questo clima da campagna elettorale iniziato quasi due anni fa con le tensioni interne a Plr e Ppd e proseguito di fatto anche dopo le elezioni comunali di aprile. Perché ciò succeda, è importante che questo «primo passo» – come l’ha definito Foletti – non sia soltanto un’operazione di maquillage: deve essere davvero un punto di svolta affinché il Municipio torni a essere il punto di riferimento per tutti e non un attore divisivo nell’agone politico.

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