Abbiamo non solo girato la pagina del mese del calendario, ma lo abbiamo pure sostituito con quello del 2018. Nonostante ciò, e nonostante i soliti buoni propositi (che anche i politici avranno espresso), ecco che Argo 1 torna a interessare istituzioni, scena politica e opinione pubblica. Tre le notizie fresche come il pane appena sfornato: una nuova ipotesi di reato penale avanzata dal perito del governo, Marco Bertoli; la costituzione a parte civile dal parte del CdS; e, dulcis in fundo, la querela penale di Marco Sansonetti (responsabile operativo dell’Agenzia Argo 1) contro ‘Falò’. Cosa ci dicono i tre fatti? Due cose molto significative: la prima è che ci sarà ancora parecchio lavoro per la Procura; la seconda, che alle domande (le solite note e fra queste una divenuta più pressante, che riportiamo qui sotto), se ne aggiungeranno altre. Basterebbe, però, che due politici nostrani (Beltraminelli e Dadò) si mettessero di buzzo buono e decidessero di rispondere. La vicenda Argo 1 uscirebbe dalle nebbie e verrebbe finalmente chiarita su più fronti: penale, amministrativo e politico. Se lo facessero, farebbero anche risparmiare tempo e soldi al Cantone che sta impiegando non poche persone (Procura/parlamento/esperti) nell’accertamento dei fatti. Dopo il breve letargo natalizio, ci pare preferiscano pensare la pagina quasi girata, comunicando su altri temi. Ci permettiamo allora di rammentare gli interrogativi già posti e attendere. Buon anno.
Domande a Fiorenzo Dadò e a Paolo Beltraminelli
A Dadò chiediamo:
- Sabato 16 settembre 2017 ‘Il Quotidiano’ (Rsi) dà notizia della cena (costo complessivo 150 euro) offerta dal responsabile operativo della Argo 1 Marco Sansonetti a Lei e alla sua compagna Carmela Fiorini, responsabile al Dss del Servizio richiedenti l’asilo, durante un vostro soggiorno a Bormio nell’ottobre 2014. Perché, prima di quel servizio giornalistico, Lei non ha mai informato della cena i suoi colleghi della commissione parlamentare della Gestione, sotto la cui lente era da diversi mesi il dossier Argo 1?
- Venerdì 27 ottobre 2017 i media danno notizia dell’incontro del 9 giugno 2017 fra il capo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie Renato Bernasconi, Carmela Fiorini, un ausiliario del Dss e Lei. Un incontro, si è scritto, per chiarire le circostanze del soggiorno a Bormio di cui aveva appreso l’ausiliario da ex agenti della Argo 1. Perché prima di quei servizi giornalistici Lei non ha informato i suoi colleghi della Commissione della gestione?
- Chi ha chiesto/indetto l’incontro del 9 giugno, rimasto per mesi segreto?
- Quanti incontri ha avuto sul tema Bormio col capodivisione Renato Bernasconi?
- Ritiene normale e opportuno che un presidente di partito incontri dei funzionari per discutere di simili fatti e per di più all’interno degli uffici dell’amministrazione cantonale, fatti che la coinvolgono direttamente e sui quali lei è chiamato a ‘indagare’ come deputato membro della Gestione?
- Lei possiede una carta di credito? Perché la fattura di Bormio, che era di circa mille euro, l’ha pagata in contanti?
- Riguardo all’acconto che Sansonetti paga per il soggiorno di Bormio, poi tasformatosi in cena per lei e per la signora Fiorini: crede che Sansonetti l’avrebbe pagato a chiunque? A un ticinese qualsiasi?
- Può escludere che il partito che lei presiede e/o sue sezioni, compreso l’organo di stampa e club di sostegno, abbia/no ottenuto finanziamenti direttamente o indirettamente dalla società Otenys/Argo 1 e/o da suoi rappresentanti? Idem, per campagne elettorali?
- Come ha reagito il gruppo parlamentare del Ppd alla sua lettera recapitata al Ticino ‘responsabile’?
A Beltraminelli chiediamo:
- Può spiegare una buona volta (ci conceda il termine) in modo credibile perché sono stati dati dal suo dipartimento tutti quei mandati diretti nel settore asilo in violazione delle leggi?
- Può dirci anche chi ha sbagliato? Ossia:
2.1. chi non ha steso le necessarie risoluzioni governative?
2.2. chi non ha inserito i mandati diretti nell’apposita lista pubblica?
Ci sarà pure un funzionario incaricato con un nome e un cognome… - Se risparmiare era così importante, perché coi pasti si è speso manifestamente di più andandoli a prendere a Chiasso per portarli sino nel Bellinzonese?
- Perché continua a ritenere normale l’agire del suo capodivisione Bernasconi? Ci riferiamo alla chiarissima e-mail inviata al direttore della Securitas, agli incontri segreti di Dadò coi suoi funzionari negli uffici del Cantone. Non crede che Bernasconi sull’incontro segreto con funzionari e il suo presidente di partito avesse il dovere di informarla subito?