A proposito dell’articolo “Trump, un’occasione per la Svizzera” di Piero Marchesi (v. laRegione del 13 novembre). Il consigliere nazionale a supporto della sua tesi, porta molteplici esempi sui supposti vantaggi che ne deriverebbero per la Svizzera. Conclude dicendo che la sinistra “alimenta una retorica contro Trump, preferendo concentrarsi sui difetti… piuttosto che sulle opportunità”.
Mi chiedo se un personaggio che non ha accettato la sconfitta alle elezioni del 2020, sostenendo un tentativo di colpo di Stato (decine di feriti e la morte di 5 persone), che ha telefonato al governatore della Georgia per modificare i risultati elettorali, che è stato condannato da un tribunale penale dopo esser stato ritenuto colpevole di 34 diversi capi di imputazione (falsificazione di documenti, abusi sessuali, frode fiscale…) che usa sistematicamente violenza verbale per delegittimare gli avversari (conosciamo anche in Ticino queste modalità), possa essere considerata semplice retorica.
Certo è che oggi etica e morale non “rendono” né in termini di soldi né di voti e quindi… meglio focalizzarsi sulle opportunità. Mi si dirà che con l’etica e la morale non si mangia; ma ne siamo poi sicuri?
Averi ebraici e segreto bancario insegnano!