Apprendiamo dalla stampa che l’attuale governo denota segni di apatia e stanchezza. Ohibò ma pensa te che sorpresa. E noi non siamo forse esausti?
Dopo le ultime elezioni, per dirla fino in fondo, non è che abbiano brillato per attaccamento ai destini di chi li ha votati. E le colpe, si legge tra le righe, sarebbero da suddividere, in toto o in parte, tra il Gran Consiglio, laRegione, e Fiorenzo Dadò che non molla l’osso. Anzi, si chiede quest’ultimo e non è il solo – tanto per riparlare di stranezze – come sia possibile che la famosa pattuglia della stradale in mezz’ora – dicasi 30 minuti ca. – abbia potuto sostituire l’etilometro “difettoso” partendo da Stalvedro a Camorino e ritorno! Forse con un’auto di F1 ma guidata pure da uno bravo! Ci rammenta la parabola dell’ex sindaco palermitano Salvo Lima: Salvo comunque e sempre! Eppure di autocritica non se ne parla; nemmeno dietro pagamento. Da un lato i due kapò dei dipartimenti (Istituzioni e Territorio) si sono profusi con particolare accanimento verso chi usa l’automobile. Il primo salassandoli quando superano di un nulla la velocità “consentita” con centinaia di “radar” sparsi per ogni dove, mentre l’altro ha tentato di far meglio tassandoli anche quando sono fermi in parcheggio (tassa di collegamento). Però vuole limitare la libertà di stampa e impedire l’accesso a un processo che lo riguarda personalmente. Intanto la magistratura è nella palta più nera che peggio non si può, i soldi sono finiti (almeno così dicono), però si spende e spande in nome della sicurezza dei cittadini con probabili nuove ulteriori assunzioni! Infine si lamentano pure se la gente non va più a votare. Però, dicono, stanno “lavorando” su Ticino 2020. Qualcuno dovrebbe dirglielo che siamo nel 2024. Come con il canone Rsi che, se 200 fr bastano e sono ancora troppi (lo dice il leguleio di via dei Boglia), anche raccogliere 15’000 firme per mandarli a casa non dovrebbe essere un problema. Intanto il debito pro capite ha raggiunto la soglia dei 6’500 fr a persona, vecchi, invalidi e neonati compresi, raddoppiandolo in poco più di vent’anni! Qui ci vorrebbe un Nobel per l’economia. Intanto “e numm a pagüm”.