Paradossale [derivato da paradosso], aggettivo, per estensione: illogico, insensato, irragionevole, folle, incredibile, pazzesco. Fermiamoci al “pazzesco” che calza come un guanto senza dita... Ho qui sul mio tavolo, conservati e ammucchiati in circa tre settimane, 10 (dieci) kg di cataloghi, opuscoli, inserti pubblicitari e simili, carta patinata, a colori, consegnatimi dalla Posta insieme alla corrispondenza, mentre la Posta ci dice che la comunicazione su carta è in continua diminuzione. Pazzesco! Compra, compra, compra…
Paradossalmente, in contemporanea, ho ricevuto, sempre tramite la Posta, circa 3 (tre) kg di richieste di aiuti umanitari: Helvetas, Comundo, Mondo senza mine, Swissaid Magazine, Croce Rossa Svizzera, Pro Juventute, Pro infirmis, Swissaid per il Niger, Amnesty International, Save the Children, Terre des hommes, Medici senza frontiere, Sos Villaggi dei bambini, Caritas, Società svizzera sclerosi multipla, ReAzione, Comundo, Fondazione svizzera di cardiologia, Tavolino magico, Villaggio Pestalozzi, Caritas emergenza Libano, Cancro infantile in Svizzera eccetera (per questioni di spazio)... Incredibile (?) Pazzesco!
E siccome oltre alla grande inquietudine, impotenza, incredulità e al “pazzesco”, non riesco a trovare pensiero/parole, mi aggrappo alla grande filosofa spagnola Maria Zambrano:
“La cosa più umiliante per un essere umano è sentirsi portato, trascinato come se gli si concedesse a malapena un’opzione o fosse a stento possibile scegliere, senza poter prendere alcuna decisione perché qualcun altro, che non si prende la briga di consultarlo, la sta già prendendo al suo posto”. […].
Cfr. Maria Zambrano, Verso un sapere dell’anima, Cortina 1996, 79-82 “La vita in crisi”.