Vi parlo dei maghi della pioggia. Non mi riferisco a quelli mitologici o immaginari, vi parlo dei maestri della chimica “climatogenica” e, quindi, dello ioduro d’argento.
Recentemente, lo Stato del Dubai è stato allagato da una pioggia torrenziale provocata da un uso sbagliato di quella sostanza chimica.
Lo ioduro d’argento, se correttamente distribuito nel cielo, favorisce la formazione di nuvole con una conseguente pioggia.
Usandolo troppo o in modo scorretto, provoca guai e può risultare anche leggermente tossico. In particolare, causare bruciore agli occhi e alla pelle nonché problemi respiratori.
Adesso veniamo al dunque: sta piovendo moltissimo un po’ dappertutto da molto tempo. I meteorologi sanno descrivervi la situazione ma non la sanno spiegare né prevederla in prospettiva. Cercano di capirla e sbandierano cartine e parole, nonché belle ragazze e... rassicuranti personaggi maschili ma... ma non parlano mai di una cosa diventata abituale in molte parti del mondo: spargere ioduro d’argento nel cielo per formare nuvole e precipitare pioggia. Siccome questa “intelligente” tecnica non è naturale, i risultati non possono essere che innaturali (!) e questo lo si vede dappertutto anche senza avere una laurea in meteorologia.
Naturalmente, nessuno ne parla, vista anche la pioggia di “parole” che gli cadrebbe addosso... Io ne parlo tranquillamente e dico questo: lo ioduro d’argento lascia tracce nella pioggia. Basta prendere un po’ d’acqua qui e là e analizzarla: trovandone tracce qualcuno dovrebbe poi spiegarne la presenza e pubblicamente.
Basta poco, che ce vo’?!