Sembrerebbe, leggendo un certo sito Web, che ci siano tante persone, sparse un po’ ovunque nel mondo, molto benestanti e facoltose, che si siano spontaneamente offerte di sottostare ad una maggiore tassazione da parte dei loro erari, nei Paesi in cui questi “Paperoni” hanno la loro fissa dimora. Sono lucidi e responsabili o hanno perso, magari momentaneamente, la ragione? E perché i loro politici non ne approfittano o ne parlano?
Personalmente, pur essendo ben lungi dall’immaginarmi capace di gestire al meglio ed oculatamente tanta grazia che mi fosse attribuita, provo tuttavia ad immedesimarmi in quei ricchissimi che possono permettersi di tutto e di più, ma che avvertono un certo senso di colpa per essere così fortunati e ritengono che sarebbe più giusto sottostare ad una tassazione più significativa, come se questa potesse in parte alleviare il disagio interiore di tanta ricchezza. Si tratterebbe di quei ricchi, io penso, che si sentono intimamente dei signori, sicuramente non nel senso di privilegiati economici, ma per sensibilità, gentiluomini e quant’altro ancora. Potrebbero sicuramente fare del bene aiutando personalmente il prossimo, ma preferirebbero farlo sostenendo il proprio Paese nella sua interezza tramite un beneficio generalizzato. Abbiamo spesso l’abitudine di penalizzare chi detiene tanta ricchezza, ma una consistente parte di questi privilegiati sono soprattutto persone sincere che cercano di rendersi utili in modo concreto.
Immagino che non possa essere così facile gestire la propria enorme ricchezza, senza avvertire un peso sulla propria coscienza, specie per coloro che ne hanno una così… “sensibile”!
In alcuni di questi “privilegiati” diverrebbe esigenza il desiderio di contribuire al benessere collettivo della comunità di cui essi sono parte.