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Finanze federali

In questo periodo le finanze federali sono sottoposte a una grande pressione. Una voce tra le spese future importanti riguarderà l’esercito, altre voci concerneranno gli aiuti supplementari all’Ucraina, poi ci si dovrà chinare sul problema ancora aperto del finanziamento per la 13esima AVS e, se dovesse passare la prossima votazione per premi meno onerosi, il fardello crescerà in modo preoccupante.

A questo punto non rimangono che poche soluzioni: risparmiare sulle uscite oppure aumentare le entrate, innalzando l'IVA e le imposte federali dirette. Nelle ultime settimane è apparsa su tutti i quotidiani svizzeri la notizia secondo la quale la Confederazione avrebbe registrato spese pari a 48,5 miliardi di franchi in un unico anno (il 2022) per fronteggiare aiuti e finanziamenti di progetti interni o esterni alla Confederazione. Questo importo rappresenta quasi il 60 per cento di tutte le uscite di un anno. Si specifica tuttavia che, secondo il parere dell'Ufficio del controllo delle finanze federali, una parte considerevole delle spese che compongono questi quasi 50 miliardi potrebbe, con maggiore accuratezza, essere evitata. Vi sarebbe dunque un potenziale di risparmio da non trascurare per le nostre finanze. Ma... a qualcuno interessa saperlo? A me non sembra che si stia reagendo. A parer mio sarebbe invece utile, con senso di responsabilità, dare il giusto peso a questo "scoop giornalistico" che invece è immediatamente scivolato via in sordina, sparendo dai radar alla stessa rapidità del suo apparire. Un dettaglio di non poco conto è però il fatto che, per ogni punto percentuale di risparmio grazie alle rinunce di spese evitabili, si risparmierebbero ben 500 milioni di franchi. Per ogni punto percentuale! Non si dovrebbe allora creare una commissione di esperti che sappiano proporre un freno alle emorragie già individuate? La domanda è volutamente retorica: certo che si dovrebbe, e speriamo che la politica se ne accorga e agisca.